Adempimenti

Commercialisti, Adc e Anc scrivono al neoministro Gualtieri per sospendere gli Isa

di Federica Micardi

Una lettera sulla “questione Isa” è arrivata ieri sul tavolo del neo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Le associazioni dei commercialisti Adc e Anc hanno scritto al capo del Mef chiedendogli di «valutare la situazione» e di emanare «senza ulteriore indugio un decreto che disponga la non applicazione degli Isa per l’anno 2018».

Non è il primo appello rivolto al ministro. In questi giorni sono state numerose le richieste di “rendere facoltativi” gli indici sintetici di affidabilità fiscale. Arrivate sia dai Consigli nazionali di commercialisti e consulenti del lavoro sia da associazioni categoriali, tra cui Aidc, Unagraco e Ungdcec. Si è arrivato anche a chiedere le dimissioni del Garante del contribuente reo di non aver fatto abbastanza. In manifesta violazione dello Statuto del contribuente, per il mancato rispetto del limite dei 60 giorni, infatti, a metà agosto in Gazzetta Ufficiale sono state apportate modifiche ai modelli Isa, per non parlare degli errori presenti nei cassetti fiscali, segnalati dalle Entrate, che obbligano a reimportare nuovamente i dati, e al fatto che l’ultima versione di calcolo degli Isa (la 1.0.7) è stata pubblicata il 30 agosto e che un ulteriore aggiornamento è imminente.

Il rinvio degli Isa, secondo le stime del Sole 24 Ore pubblicate il 5 settembre, costa intorno agli 800 milioni di euro. Una cifra non indifferente. Il Mef non vuole cedere perché vede in essi un efficace strumento nella lotta all’evasione, in quanto consentono una più accurata analisi dei rischi. I professionisti, di contro, sono esasperati e parlano di alzare il livello della protesta.

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