Imposte

Ristrutturazione vigneti, c’è più tempo Risorse per 127 milioni nel 2019

di Rosanna Zari

Più tempo per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti. Con un decreto del ministero delle Politiche agricole (n. 5819), è stata appena prorogata dal 31 maggio al 1° luglio la scadenza dello strumento destinato al sostegno del settore vitivinicolo: insieme ad altre misure (promozione sui mercati esteri, vendemmia verde, investimenti e distillazione sottoprodotti) fa parte di una pacchetto di finanziamenti noto come Ocm vino.

La dotazione finanziaria è piuttosto elevata e ammonta per il 2019 a quasi 337 milioni di euro e altrettanti per il 2020. In particolare, per la misura ristrutturazione sono previsti circa 127 milioni per il 2019 e ben 150 milioni per il 2020. Questa dotazione è ripartita tra le Regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano.

Le specifiche tecniche per l’attuazione della misura sono, invece, da ricercare nella circolare Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) 39883/2019, che riguarda l’applicazione della misura di riconversione e ristrutturazione dei vigneti. Occorre tuttavia precisare che, in riferimento alle specifiche di Agea, le Regioni e province autonome stabiliscono modalità e condizioni per l’applicazione della misura.

I beneficiari sono gli imprenditori agricoli singoli e associati, le organizzazioni di produttori vitivinicoli riconosciuti, le cooperative agricole, le società di persone e di capitali esercitanti attività agricola e i consorzi di tutela autorizzati. E devono essere, in via generale, già in possesso di autorizzazioni all’impianto di vigneti per la produzione di vino per poter presentare la domanda di aiuto.

L’operazione a sua volta prevede una o più attività ammesse: la riconversione varietale attraverso cui si possono cambiare i vitigni con il reimpianto dell’intero vigneto anche su altro appezzamento e sostituendone la composizione ampelografica oppure attraverso il sovrainnesto, lasciando inalterato il vigneto; l’azione di ristrutturazione, attraverso l’ estirpazione con reimpianto in una posizione più favorevole o nella stessa posizione e con modifiche alla forma di coltivazione o sesto di impianto per la riconversione varietale ed, infine, il miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti.

L’entità del contributo per la riconversione e la ristrutturazione può variare dal 50 al 75% (75% per le Regioni meno sviluppate) della spesa con importi massimi di 16mila euro a ettaro sui costi effettivamente sostenuti oppure, a scelta, di 13.500 (fino a 15mila euro per le Regioni meno sviluppate) sui valori tabellari. Questi importi possono esser aumentati fino a 24.500 euro nelle zone ad alta valenza ambientale e paesaggistica ed in particolare:

pendenza del terreno >30%;

altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare, impianti viticoli con sistemazione a terrazzamento o gradoni;

viticoltura in piccole isole.

Per l’operazione di miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti viene riconosciuta una compensazione della perdita di reddito fino al 100%, con un importo massimo complessivo pari a 3mila euro a ettaro.

La presentazione delle domande è effettuata in via telematica presso l’organismo pagatore competente per le diverse Regioni o Province autonome e deve essere preceduta dall’aggiornamento del fascicolo aziendale. La superficie minima in cui effettuare l’investimento è pari a 0,5 ettari, oppure 0,3 in caso di progetti collettivi. Si tratta di una misura molto apprezzata dagli agricoltori, perché permette di aggiornare il patrimonio viticolo italiano e migliorare la qualità delle uve e le rese unitarie.

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