Professione

I commercialisti spiegano le tasse ai bambini

di Valentina Maglione

«Mamma, ma chi paga per gli ospedali, le scuole, le strade e i pompieri?». «Lo Stato, con i soldi che gli diamo noi cittadini con le tasse. Se non ci fossero, non avremmo l’acqua né la luce, non ci sarebbero le strade né i giardini pubblici». È così, puntando sulla relazione tra prelievo e servizi spiegata in un cartone animato da una madre al figlio, che i commercialisti di Milano provano a raccontare il fisco agli studenti delle classi quarta e quinta della scuola primaria. A loro è dedicato il progetto «Ti spiego le tasse»: un tour nelle scuole che ieri, con le lezioni al Collegio San Carlo, ha inaugurato la quinta edizione.

L’obiettivo è ambizioso: diffondere tra i bambini un approccio culturale nuovo al tema delle tasse, spesso vissute con negatività dagli adulti. E, in definitiva, «contribuire a formare cittadini di domani responsabili e attivi», dice Edoardo Ginevra, presidente di Aidc Milano, l’associazione dei commercialisti.

Ad attuare il progetto a Milano e provincia sono 150 commercialisti (volontari e formati da una psicologa). Ma le lezioni si tengono anche in altre zone con il format messo a disposizione da Aidc.

Dopo la proiezione del cartone animato introduttivo, i commercialisti presentano ai bimbi le tasse principali - Irpef, Iva e Imu - e li invitano a pagarle per la prima volta: ognuno sceglie una tassa e scrive il nome su un foglio da appallottolare e poi lanciare verso il disegno del salvadanaio-Stato. A fine lezione ai bimbi viene consegnato il «Decalogo del piccolo contribuente», un manifesto con 10 pillole di educazione fiscale.

«Le lezioni piacciono - dice Ginevra- e il nostro entusiasmo cresce, tanto che stiamo pensando a un nuovo progetto sulla cultura della legalità nel mondo dell’economia da proporre agli studenti delle scuole superiori».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©