Professione

Servizi professionali, vietati i bandi gratuiti della Pa

di Giuseppe Latour

Un emendamento alla manovra, firmato dal Pd, per vietare le clausole che rendono gratuiti i bandi della Pa per servizi professionali. La firma è della vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, che ha annunciato l’iniziativa ieri nel corso della prima giornata del 45esimo congresso nazionale dei geometri, in programma a Bologna fino a domani.

Il testo dell’emendamento prevede che le amministrazioni non possano pubblicare bandi gratuiti o con corrispettivi dal valore simbolico. Le clausole, se inserite nelle chiamate, saranno automaticamente nulle e i compensi saranno ricalcolati in base alle tabelle ministeriali. «È un emendamento sul quale daremo battaglia in sede di discussione della legge di Bilancio in parlamento, sull’equo compenso ci siamo spesi da tempo come Pd», dice Rossomando.

L’obiettivo è bloccare le iniziative ricorrenti di amministrazioni che cercano, in qualche modo, di dribblare i principi dell’equo compenso per i professionisti. E vede favorevole il presidente del Consiglio nazionale dei geometri, Maurizio Savoncelli: «La norma sull’equo compenso non è stata scritta in maniera chiara per le pubbliche amministrazioni. È benvenuto un intervento che faccia chiarezza, stabilendo il principio che non possono esserci bandi gratuiti».

Intanto, sul fronte della professione, si registra un incremento di sette punti nel reddito dei geometri liberi professionisti nelle dichiarazioni 2019. Lo dice il primo campione di dati, relativo all’anno in corso, elaborato dalla Cassa di categoria. Il numero, che proietta il reddito medio dei geometri intorno ai 22mila euro, è sorprendente, perché fotografa il quarto aumento consecutivo dal 2015 ad oggi.

Il trend di calo, iniziato nel 2011 senza interruzioni, è stato insomma decisamente invertito. E adesso riporta il volume d’affari di questi professionisti un po’ più vicino ai livelli pre-crisi. «Questo dato – dice il presidente della Cassa, Diego Buono – significa che eravamo arrivati a un livello minimo di redditi, ma anche che la nostra categoria ha saputo reagire meglio di altre alla crisi, dimostrandosi polivalente nelle sue competenze».

Per il futuro, l’obiettivo a cui guardano i geometri è l’attivazione di una laurea abilitante, della quale ieri, nel corso del congresso, ha parlato Mario Pittoni (Lega), presidente della commissione Cultura del Senato e primo firmatario di una proposta di legge che consentirà ai nuovi laureati triennali di iscriversi direttamente all’albo di categoria (si veda anche il Sole 24 Ore di ieri). «Nel giro di qualche settimana – ha spiegato – conto di portare in discussione il provvedimento». Sul punto si potrebbe trovare la convergenza delle forze politiche di maggioranza.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©