Professione

Compensazioni fiscali dopo la dichiarazione dei redditi

di Gian Paolo Tosoni

Le compensazioni orizzontali dei crediti di imposta relativi alle imposte dirette e relative addizionali, nonché dell’Irap, potranno essere effettuate soltanto dopo la presentazione delle relative dichiarazioni relativamente agli importi superiori a 5mila euro. Lo prevede il disegno di legge del decreto fiscale in corso di preparazione a cura del Governo.

Se la proposta verrà confermata, dal mese di gennaio 2020, per la compensazione dei crediti di imposta formatisi nel 2019, occorrerà attendere la trasmissione della dichiarazione dei redditi o dell’Irap che, ancorché formalmente, possano essere fatte dal mese di maggio mentre di fatto si va più lunghi per effetto dei programmi informatici necessari per l’invio che non sono mai disponibili prima dell’estate. Basti pensare che il termine per la trasmissione della dichiarazione dei redditi ed Irap è stato spostato al 30 novembre come termine a regime.

Altra modifica normativa proposta riguarda le modalità di trasmissione del modello F 24 con la compensazione, che potrà essere eseguita solamente utilizzando i servizi telematici della Agenzia delle Entrate, anche da parte dei soggetti non titolari di partita Iva. Quindi, anche per i privati, occorrerà utilizzare Entratel oppure Fisconline , utilizzando F24 web o F24 online.

La proposta di legge è rivolta quindi a modificare i presupposti per la compensazione dei crediti di imposta allineando per tutti i tributi, i criteri già previsti per l’Iva: la compensazione del credito per gli importi superiori a 5mila euro è possibile soltanto dopo la trasmissione della dichiarazione annuale Iva o la richiesta di rimborso trimestrale con il modello “TR”. Dal prossimo anno la compensazione dei crediti formatisi in materia di Iva, imposte dirette, addizionali ed Irap, potrà quindi essere fatta dal decimo giorno successivo a quello di trasmissione della dichiarazione o dell’istanza da cui il credito emerge.

La nuova norma entrerebbe in vigore infatti per i crediti maturati dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019.

Il fisco ottiene così un allungamento dei termini nel concedere la compensazione, tenuto conto dei termini lunghi per le dichiarazioni dei redditi e Irap; infatti, nella relazione tecnica viene indicata la previsione di un recupero di oltre un miliardo di euro per l’anno 2020, che si riduce a 878 milioni negli anni successivi. Ciò in quanto, in confronto agli anni precedenti, nei primi mesi dell’anno non potranno essere eseguite compensazioni in materia di imposte dirette e Irap. La norma non si applica per i crediti compensati dai sostituti d’imposta per il recupero delle eccedenze di versamento delle ritenute e dei rimborsi erogati ai dipendenti (80 euro) nell’ ambito del modello 730.

Secondo la proposta di legge queste misure mettono in grado l’Amministrazione finanziaria di effettuare un riscontro preventivo dei dati attestanti l’esistenza del credito prima che questo venga utilizzato in compensazione per il pagamento di altri tributi. Ora, infatti, la compensazione dei crediti relativi alle imposte dirette ed Irap si perfeziona anche prima che l’Agenzia abbia verificato la presenza del visto di conformità rilasciato dal professionista o dal Caf.

Secondo la relazione illustrativa lo scarto del modello F24 produce l’effetto di evitare il prelievo a carico dello Stato e quindi dei fondi corrispondenti ai crediti compensati, determinando una corrispondente immediata riduzione della spesa del bilancio dello stato.

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