Professione

Allarme dei Caf sulle risorse per l’assistenza Isee

di Matteo Prioschi

Allarme della Consulta dei centri di assistenza fiscale sui fondi a copertura dell’attività svolta a beneficio dei cittadini che vogliono chiedere l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, necessario per accedere a diverse prestazioni e agevolazioni sociali.

Un’attività che viene erogata senza oneri per i fruitori, ma il cui costo a carico dei Caf viene in parte coperto tramite una convenzione annuale sottoscritta con l’Inps. In vista del 2020, la Consulta richiama l’attenzione sulla necessità di mettere a punto la nuova convenzione e di reperire i fondi necessari.

Nell’anno che si sta concludendo, i Caf hanno trasmesso all’Inps circa 7,3 milioni di dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu), il documento di base da cui si elabora l’Isee, a fronte di 82 milioni di euro individuati nella convenzione, altri 11 milioni reperiti dal bilancio Inps e 35 milioni stanziati dalla legge di bilancio 2019.

Tuttavia, nel disegno di legge di bilancio in discussione ora al Senato, non sono previste risorse ad hoc. «I Caf - hanno dichiarato Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, coordinatori della Consulta nazionale - segnalano l’urgenza di avviare il tavolo di confronto con l’Inps sul rinnovo della convenzione che scadrà al 31 dicembre: un tavolo fondamentale per permettere, com’è stato fino ad oggi, di svolgere l’attività garantendo ai cittadini un servizio completamente gratuito». Un problema, quello del finanziamento dell’attività dei Caf che a dire il vero si presenta puntualmente ogni anno.

I centri di assistenza si aspettano un incremento delle richieste da parte dei cittadini nel mese di gennaio che potrebbe passare dalle 700mila del 2019 a 2,2 milioni nel 2020, ossia circa 100mila al giorno, anche per la necessità di rinnovare il reddito e la pensione di cittadinanza che, a loro volta, richiedono l’Isee.

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