Imposte

Più risorse alla legge Sabatini per investire in big data e robotica

di Alessandro Sacrestano

Sabatini con una forte propensione all’innovazione tecnologica, al rispetto ambientale e al sostegno delle aree in ritardo di sviluppo. I commi da 226 a 229 dell’articolo 1 della legge di Bilancio ridisegnano l’agevolazione disciplinata dall’articolo 2 della legge 98/2013 e ne incrementano le disponibilità: 105 milioni di euro per il 2020, 97 milioni per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e 47 milioni per il 2025.

Una prima sostanziale novità è che una quota, pari al 30% delle maggiori risorse, sia destinata al sostegno degli investimenti tecnologici, ossia macchinari, impianti e attrezzature in tecnologie digitali, quali gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (Rfid) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti. Di questa riserva, 60 milioni sono destinati alle micro e piccole imprese che investono in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, grazie ad uno spread della percentuale del contributo che passa dal 30% (3,575%) al 100% (5,5%) di quello base.

Su altro fronte, invece, il 25% delle risorse è destinato alle micro, piccole e medie imprese per l’acquisto, anche con leasing, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi a uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Tali caratteristiche dovranno essere certificate dal fornitore dei beni e dei servizi o da un professionista indipendente. Per questi ultimi investimenti, il contributo sarà pari al 3,575%. Le risorse che, al 30 settembre di ciascun anno, non risultino utilizzate per le riserve sopra illustrate, rientreranno nelle disponibilità complessive della misura.

Per gli investimenti agevolati, la garanzia ex lege 662/1996 sarà concessa in favore delle micro, piccole e medie imprese a titolo gratuito. Vale la pena di ribadire che l’incentivo di cui si discorre sostiene le micro, piccole e medie imprese, fatta eccezione per quelle che operano nei comparti delle attività finanziarie e assicurative (sezione K della classificazione Ateco 2007). L’incentivo premia l’acquisizione di nuovi beni strumentali, anche se eseguiti attraverso leasing finanziario, e si traduce nel riconoscimento di un finanziamento o un leasing finanziario, da parte di banche e intermediari finanziari, che copre il 100% del totale degli investimenti candidati agli aiuti. A fronte dei finanziamenti/leasing accordati, le imprese possono fruire di un contributo in conto impianti, a copertura di parte degli interessi a loro carico. L’aiuto, per gli investimenti ordinari, è pari al 2,75%. Per le imprese che investono invece in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti la percentuale è incrementata del 30% ed è, pertanto, pari a 3,575%.

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