Controlli e liti

Ubs è obbligata a cooperare con il fisco francese

di Paolo Bernasconi

Brusco risveglio per 40mila contribuente francesi: la Suprema corte svizzera ha infatti respinto il ricorso di Ubs contro una mega domanda di cooperazione presentata dal fisco francese. In realtà, Ubs voleva difendere soltanto i propri interessi, ossia impedire che questa massa di informazioni potesse essere utilizzata nel procedimento ancora pendente in Francia per riciclaggio fiscale.

Condannata a Parigi in febbraio a pagare una multa di 3,7 miliardi di euro nonché un risarcimento di 800 milioni, con cinque manager minacciati da pesanti pene detentive, Ubs ha interposto appello.

In suo favore il tribunale federale svizzero ha confermato che il tribunale penale francese non potrà utilizzare in questo processo le informazioni su quei 40mila clienti che potranno invece essere utilizzate dal fisco francese.

La legnata per i clienti di Ubs deriva dal fatto che nella stessa sentenza sono state respinte tutte quelle obiezioni di Ubs che avrebbero potuto validamente essere sollevate da parte dei clienti di quest’ultima e che intendono ricorrere contro la decisione del fisco svizzero di trasmettere a Parigi informazioni e documenti che riguardano i singoli clienti.

Per questi ultimi rimarranno quindi disponibili soltanto quelle obiezioni che riguardano la loro condizione specifica, come quelle relative al domicilio fiscale, al rispetto di un trust e simili.

Ubs godeva di una sentenza di favore dello stesso tribunale federale che eccezionalmente le aveva riconosciuto la legittimazione di ricorrere contro la decisione di eseguire la domanda di assistenza presentata dal fisco francese nel maggio 2016. La sua obiezione principale, però, è stata respinta: infatti il fisco francese non si fondava su un sospetto teorico bensì sulla lista dei clienti Ubs, reperita in Germania, tutti comprovati contribuenti francesi.

Ieri la Suprema corte svizzera ha quindi avallato come sospetto sufficientemente rilevante il solo fatto di disporre di un deposito presso una banca svizzera. Si tratta quindi di un pesante pregiudizio a carico non soltanto dei clienti di Ubs ma anche di quelli di altre banche svizzere.

Sentenza storica (2C-653/ 2018), quindi, immediatamente condannata dalla Udc ,il forte partito populista svizzero denominato unione democratica di centro.

In realtà, il fisco francese poteva fondarsi su analisi statistiche estratte da migliaia di autodenunce presentate da contribuenti francesi clienti di Ubsche per decenni aveva garantito loro i vantaggi (abusivi)del segreto bancario. Il diritto svizzero continua però a offrire solide garanzie procedurali e di protezione dei dati che invece in numerosissimi altri paesi sono ormai completamente scomparse. Toccherà ora a migliaia di clienti di Ubs, come pure a migliaia di clienti di altre banche,sperimentare e testare la tenuta di queste garanzie.

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