Controlli e liti

Cessione bonus-pandemia a rischio riciclaggio

Comunicazione dell’Uif: controlli da intensificare soprattutto su chi acquista crediti in maniera massima

di Ranieri Razzante

Covid e riciclaggio sempre più connessi. L’Unità di informazione finanziaria (Uif) torna a richiamare l’attenzione sui rischi di riciclaggio collegati alla pandemia in corso. La comunicazione pubblicata in data 11 febbraio sul sito dell’Autorità integra la precedente del 16 aprile 2020 ed allerta i soggetti obbligati su possibili elementi sintomatici di operatività illecite legate all’emergenza Covid-19.

Le rilevazioni dell’Unità antiriciclaggio italiana, all’avanguardia, va ricordato, in Europa, ci danno un quadro allarmante e al contempo assai utile per la prevenzione dell’infiltrazione della criminalità nell’economia, come già denunciato dalla magistratura e dalle forze di polizia. Lo ha ribadito, tra l’altro, lo stesso direttore dell’Uif nel corso di un’audizione dello scorso gennaio in Commissione antimafia.

Le misure di distanziamento fisico, se da un lato hanno il merito di contenere il propagarsi del virus, dall’altro influiscono negativamente sulla tenuta del tessuto economico-produttivo. Tra le misure del governo a sostegno di famiglie e imprese figura tra l’altro il riconoscimento di detrazioni fiscali su alcune operazioni, nonché la possibilità di cessione dei crediti d’imposta. I liberi professionisti, nell’ambito delle attività di rilascio di visti di conformità e asseverazioni, vengono allora esortati a vigilare che tali crediti non siano di natura fittizia.

Quanto ai bonus fiscali che, lo si ricorda, possono essere fruiti anche cedendo a terzi il credito corrispondente alla detrazione spettante, senza limitazioni nel numero di cessioni, si invitano i soggetti obbligati a intensificare i controlli, in occasione delle richieste di sconto, sui profili soggettivi dei cessionari, soprattutto su coloro che hanno acquistato crediti in maniera massiva.

Particolare attenzione dovrà essere riservata a società ed enti di nuova costituzione. Potrebbe esservi infatti la possibilità che alcuni di questi abbiano il solo obiettivo di essere impiegati in dette operazioni.

Nella Comunicazione dell’Uif si richiamano anche i rischi legati all’oggetto sociale delle imprese richiedenti l’accesso ai contributi a fondo perduto, ed ai finanziamenti assistiti da garanzia pubblica. In ogni caso, l’Unità invita i destinatari della normativa antiriciclaggio (compresa Cassa depositi e prestiti) ad approfondire anche ulteriori elementi, oltre a quelli già indicati nella Comunicazione dello scorso 16 aprile.

In particolare: il profilo dei richiedenti i benefici, specie se con precedenti penali; l’eventuale riluttanza a fornire informazioni, la comunicazione di dati inattendibili, la trasmissione di documentazione incongruente o contraffatta, l’assistenza di soggetti che in veste di “professionisti” assistono alle diverse fasi della procedura, il collegamento con Paesi terzi ad alto rischio di riciclaggio.

Quanto ai rischi collegati alle operatività online, nel settore finanziario e commerciale, l’Unità invita a non «abbassare la guardia» sui controlli, specie per le operatività realizzate attraverso gli Atm che consentono il deposito ed il prelievo in contanti (cosiddetti «Atm evoluti»), gli strumenti di pagamento basati su app mobile e su tutti i più avanzati sistemi di e-commerce.

Le casistiche riportate nella comunicazione hanno natura meramente esemplificativa, anche se, va detto, sono da sole emblematiche dell’ampio spettro di operatività della malavita e della criminalità finanziaria, concretamente riscontrate.

Si ricordi che queste comunicazioni discendono da fenomeni realmente rilevati dall’Autorità antiriciclaggio italiana nella sua quotidianità, in collegamento stresso con le Forze di Polizia e con la Direzione nazionale antimafia. Senza dire della collaborazione internazionale, quest’ultima assai proficua proprio per iniziativa sempre più convinta della Direzione.

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