Adempimenti

Il software degli Isa taglia il numero delle variabili precalcolate

Pronto l’applicativo «Il tuo Isa». Adesione alla consultazione delle e-fatture prorogata fino al 30 settembre

«Software day» dell’agenzia delle Entrate con uscita a sorpresa anche dell’applicativo Isa 2020 periodo d’imposta 2019. È stato pubblicato nel sito delle Entrate il software in versione definitiva «Il tuo Isa 2020» (versione 1.0.0 del 4 maggio 2020) che fornisce l’elaborazione del punteggio Isa per le posizioni fiscali dei contribuenti per il periodo d’imposta 2019. Ed è arrivato anche un altro provvedimento che proroga fino al 30 settembre 2020 la possibilità per operatori Iva, intermediari delegati e consumatori finali di aderire al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche o ricevute e dei loro duplicati informatici trasmesse tramite Sistema di interscambio (Sdi).

I versamenti d’imposta
Ma torniamo agli Isa. Nonostante l’uscita (fortemente) anticipata rispetto allo scorso anno (in clamoroso ritardo), anche in questo caso non sarebbero tuttavia rispettate le tempistiche dettate dallo Statuto del contribuente che prevederebbe almeno i canonici 60 giorni fra l’uscita del software e la prima scadenza utile di pagamento fissata, almeno ad oggi, al 30 giugno 2020.

Il software, anche quest’anno, funziona solo dopo aver prelevato i dati in Anagrafe tributaria relativi al singolo contribuente che personalizzano la funzione in ragione degli elementi storici riguardanti annualità precedenti.

Scaricando l’applicativo si può toccare con mano alcune delle semplificazioni che erano state preannunciate nei mesi scorsi.

Si riducono le variabili precalcolate
Una delle novità di maggior rilievo sta sicuramente nella decisa diminuzione dei dati riguardanti le cosiddette precalcolate. Si passa dai 44 righi dello scorso anno agli appena 11 del periodo d’imposta 2019.

Spariscono così tutte informazioni relative ai redditi d’impresa dei sette anni precedenti, quelle riguardanti le «Certificazioni uniche», i dati medi degli ammortamenti del costo del venduto, così come quelli dei canoni relativi ai beni immobili. Scompare dalle informazioni previste anche quella riguardante i canoni di locazione desumibili dal modello registro locazioni immobili.

Da notare inoltre che con l’unica eccezione riguardante l’anno di inizio di attività, per tutti gli altri non sarà più possibile (poiché teoricamente non più necessario) agire per modificare il dato proposto (previo importazione) delle precalcolate, come invece avveniva lo scorso anno per buona parte degli elementi scaricati dall’Anagrafe tributaria.

I dati contabili delle imprese
Anche il quadro F dei dati contabili delle imprese registra parecchie novità. In primo luogo si segnala che sono stati accorpati, rispetto allo scorso anno i righi relativi alle «Spese per acquisto di servizi e altri costi per servizi» (F17 e F18 del modello dello scorso anno) la cui suddivisione nel passato appesantiva certamente la compilazione.

Per quanto attiene i beni strumentali scompare dal campo interno «di cui» il dettaglio riferito al valore dei beni acquistati in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria (tipicamente noleggio). Si trattava questo di un dato difficilmente reperibile per chi prende a nolo il bene, poiché quest’ultimo, solitamente è a conoscenza del solo importo del canone da pagare al noleggiante.

Nel rigo costo per godimento beni di terzi scompare il campo interno «di cui per canoni di locazione finanziaria fiscalmente deducibili» oltre il periodo di durata del contratto», mentre nel rigo «Spese per lavoro dipendente» viene meno il rigo interno «di cui spese per personale di terzi distaccato presso l’impresa o con contratto di somministrazione».

Fra gli oneri diversi di gestione, invece, non dovrà più essere dettagliato il campo interno riguardante «abbonamenti giornali e riviste e spese cancelleria o per omaggio a clienti di articoli promozionali».

Infine scompaiono dal modello i righi dedicati agli altri componenti positivi e negativi dei prodotti soggetti ad aggio (nel modello dello scorso anno i righi da F08 A F12).

Ora si tratta di vedere l’effetto che scaturirà dall’applicazione del software al contesto dei tanti contribuenti che con gli Isa devono fare i conti. L’auspicio è che la difficile esperienza dello scorso anno abbia insegnato qualche cosa. Perché, vista la situazione in cui il Paese si trova, di ulteriori problemi non c’è bisogno.

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