Professione

Nasce il fondo di solidarietà per i dipendenti degli studi

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale, manca solo il tassello finale della circolare Inps

di Matteo Prioschi

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 2 marzo del decreto ministeriale che istituisce il Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali arriva un nuovo “ombrello” a tutela di oltre 300mila lavoratori dipendenti in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.

Dopo due anni di attesa, tanto è trascorso dall’intesa raggiunta tra Confprofessioni e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, la pubblicazione del decreto è un momento importante, anche se per la piena operatività del Fondo serve anche una circolare dell’Inps, presso cui lo stesso è istituito, e che si auspica arrivi quanto prima.

Questo nuovo strumento per fronteggiare i momenti di difficoltà ha un bacino di riferimento di circa 35.500 attività per oltre 300mila lavoratori che attualmente, se con più di 5 addetti, fanno riferimento al Fondo di integrazione salariale (Fis). Le attività professionali coinvolte sono individuate a prescindere dal contratto applicato e vanno oltre quelle svolte negli studi “classici”: si fa riferimento, infatti, ai codici ateco che spaziano dalle farmacie a commercialisti, notai e consulenti del lavoro, dalla ricerca e sviluppo in ambito biotecnologico e geologico ai veterinari, dai centri di radiologia ai laboratori di analisi cliniche.

Secondo la relazione al decreto, il fondo potrà contare su entrate annuali stimate in almeno 40 milioni di euro derivanti dai contributi versati dagli iscritti: 0,45% della retribuzione imponibile a fini previdenziali per le attività che hanno in media più di 3 addetti (apprendisti inclusi); 0,65% per quelle con più di 15 addetti; ulteriore 4% delle retribuzioni perse in caso di ricorso all’assegno ordinario. Quest’ultimo potrà essere erogato a fronte delle causali previste per Cigo e Cigs, per una durata di 12 mesi in un biennio mobile (estensibile ad altre 26 settimane per le attività oltre 15 dipendenti) e 24 mesi in un quinquennio.

Ma il Fondo, come sottolinea il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, con gli ammortizzatori sociali erogherà anche politiche attive, attivando percorsi di riqualificazione del personale dipendente tramite le strutture della bilateralità, come Fondoprofessioni.

Raggiunto il traguardo della pubblicazione del decreto, «dobbiamo correre - afferma Stella - per costituire il consiglio di amministrazione e attivare prima possibile il Fondo». Quanto alla circolare Inps, si spera che arrivi in tempi rapidi, dopo che con l’istituto di previdenza c’è stato un lungo confronto in questi due anni sulla sostenibilità del nuovo soggetto che ha l’obbligo del pareggio di bilancio.

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