Come fare perAdempimenti

Bando macchinari innovativi, aperto il primo «sportello»

di Paola Bonsignore e Pierpaolo Ceroli

  • Quando A partire dal 30 luglio 2020

  • Cosa scade La possibilità di presentare domanda per poter beneficiare delle agevolazioni previste per i programmi finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle imprese

  • Per chi Pmi, come individuate dalla raccomandazione 2003/361/CE, liberi professionisti, rete d’impresa

  • Come adempiere Occorre presentare apposita domanda, unitamente all’ulteriore documentazione, secondo le istruzioni fornite con il decreto Mise del 23 giugno 2020

1In sintesi

Il decreto Mise del 30 ottobre 2019, al fine di rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico nei territori delle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), ha disposto la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento innovativi finalizzati a consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa mediante l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti il piano Impresa 4.0 ovvero a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare con l’adozione di soluzioni in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile.

In generale, tale agevolazione consiste nella concessione di un contributo in conto impianti ed un finanziamento agevolato pari al 75% delle spese ammissibili. Per accedere all’incentivo, che ha risorse limitate (pari a 265 milioni di euro), saranno aperti due sportelli agevolativi in cui i beneficiari potranno presentare domanda secondo le modalità ed i termini definiti da successivi decreti attuativi.

Il primo “sportello” è aperto dal 30 Luglio secondo le disposizioni di cui al decreto mise del 23 giugno scorso, che individua gli elementi utili a disciplinare la corretta attuazione dell’intervento in commento.

2Ambito soggettivo

Possono beneficiare delle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese che, alla data di presentazione della domanda, sono in possesso dei seguenti requisiti:

essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese (se non residenti devono essere costituite secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello Stato di residenza e iscritte nel relativo Registro delle imprese);
essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;
aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
non aver effettuato, nei 2 anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento in relazione al quale vengono richieste le agevolazioni, impegnandosi a non farlo anche fino ai 2 anni successivi al completamento dell’investimento stesso.

Inoltre, tra i soggetti beneficiari rientrano anche:

i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali individuate nell’elenco tenuto dal Ministero ex L. n. 4/2013 e in possesso dell’attestazione rilasciata ai sensi della medesima legge. Alla data di presentazione della domanda, anche tali soggetti devono possedere, ove compatibili, i requisiti sopra evidenziati in riferimento alle Pmi;
rete d’impresa, con un massimo di 6 soggetti co-proponenti, che realizzano programmi di investimento caratterizzati da comuni obiettivi di sviluppo a condizione che tale contratto configuri una collaborazione effettiva, stabile e coerente con gli obiettivi di rafforzamento della competitività e di sviluppo tecnologico connessi alla realizzazione dei programmi proposti.

Viceversa, sono esclusi le Pmi ed i liberi professionisti:

nei cui confronti sia stata applicata la sanzione interdittiva ex art. 9, co. 2, lett. d), Dlgs 231/2001;
i cui legali rappresentanti o amministratori, alla data di presentazione della domanda, siano stati condannati, con sentenza definitiva per i reati che costituiscono motivo di esclusione dalla partecipazione a una procedura di appalto o concessione;
che abbiano ricevuto e non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
che alla data di presentazione della domanda si trovino in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà (ex art. 2, punto 18, del Regolamento Ue n. 651/214 - GBER).

3Programmi agevolabili

Sono ammessi all’agevolazione i programmi volti alla “realizzazione di investimenti innovativi, diretti ad aumentare il livello di efficienza e/o di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica del soggetto proponente” dei soggetti che svolgono attività economica nell’ambito:

manifatturiero di cui alla sezione C della Classificazione Ateco 2007 con esclusione settore siderurgico, estrazione del carbone, costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture);
dei servizi alle imprese indicate nell’allegato 3 del citato decreto (es. servizi postali e attività di corriere, magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, edizioni di software, smaltimento rifiuti, elaborazione dati, imballaggio, attività professionali).

Il progetto deve consentire:

1) la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa mediante l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti il piano Impresa 4.0, come:
- soluzioni che consentono l’evoluzione delle macchine verso una maggiore autonomia, flessibilità e collaborazione, sia tra loro sia con gli esseri umani, per migliorare la produttività, la qualità dei prodotti e la sicurezza dei lavoratori (Advanced manufacturing solutions);
- processi per la produzione di oggetti fisici tridimensionali, a partire da un modello digitale, che consente un’ottimizzazione dei costi in tutta la catena logistica e del processo distributivo (Additive manufacturing);
- impiego della tecnologia digitale per soluzioni di realtà aumentata;
- soluzioni finalizzate alla definizione di un modello virtuale o digitale di un sistema generico al fine di analizzarne il comportamento con finalità predittive e di ottimizzazione (Simulation);
- soluzioni che consentono l’integrazione automatizzata con il sistema logistico dell’impresa con finalità quali il tracciamento automatizzato di informazioni di natura logistica, con la rete di fornitura, con altre macchine del ciclo produttivo (integrazione Machine-to-Machine). Rientrano tra queste anche le soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori, le piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio, i sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange, Edi);
- implementazione di una rete di oggetti fisici che dispongono intrinsecamente della tecnologia necessaria per rilevare e trasmettere informazioni sul proprio stato o sull’ambiente (Internet of things e Industrial internet);
- implementazione di un’infrastruttura Cloud IT comune, flessibile, scalabile e open by design per condividere dati, informazioni e applicazioni attraverso internet (raccolti da sensori e altri oggetti, e dal consumatore stesso) in modo da seguire la trasformazione dei modelli di business con la capacità necessaria;
- tecnologie, processi e prodotti per la Cybersecurity;
- tecnologie digitali in grado di raccogliere e analizzare dati generati dal web, dai dispositivi mobili e dalle app, al fine di rendere i processi decisionali e le strategie di business più veloci ed efficienti (Big data e Analytics).

2) favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare attraverso l’applicazione di:
- soluzioni atte a consentire un utilizzo efficiente delle risorse, il trattamento e la trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a “rifiuto zero” e di compatibilità ambientale;
- tecnologie finalizzate al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;
- sistemi, strumenti e metodologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;
- soluzioni in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo.
- nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati.
- sistemi di selezione del materiale multi-leggero al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Infine, perché il programma possa essere considerato ammissibile è necessario che:

sia realizzato esclusivamente presso unità produttive localizzate nei territori delle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia);
preveda spese non inferiori a euro 400.000,00 e non superiori a euro 3.000.000,00 (nel caso di programmi presentati da reti d’impresa, la soglia minima può essere raggiunta mediante la sommatoria delle spese connesse ai singoli programmi di investimento proposti dai soggetti aderenti alla rete, a condizione che ciascun programma preveda comunque spese ammissibili non inferiori a euro 200.000,00);
i beni oggetto del programma di investimento siano nuovi di fabbrica e riferiti alle immobilizzazioni materiali e immateriali, che figurano nell’attivo patrimoniale dell’impresa e mantengono la loro funzionalità rispetto al programma di investimento per almeno 3 anni dalla data di erogazione a saldo delle agevolazioni, utilizzati esclusivamente nell’unità produttiva oggetto del programma di investimento; pagati esclusivamente in modo da consentire la piena tracciabilità delle operazioni e ultimati non oltre il termine di 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità da parte del Ministero di concedere, su richiesta motivata dell’impresa beneficiaria, una proroga del termine di ultimazione non superiore a 6 mesi.

4Misura delle agevolazioni

L’agevolazione, ai sensi dell’art. 7 Decreto 30 ottobre 2019, consiste nella concessione di un contributo in conto impianti e un finanziamento agevolato, per una percentuale nominale calcolata rispetto alle spese ammissibili pari al 75 %, articolata in relazione alla dimensione dell’impresa come segue:

a) per le imprese di micro e piccola dimensione, un contributo in conto impianti pari al 35% e un finanziamento agevolato pari al 40%;

b) per le imprese di media dimensione, un contributo in conto impianti pari al 25% e un finanziamento agevolato pari al 50%.

Il finanziamento agevolato, non assistito da particolari forme di garanzia, deve essere restituito:

senza interessi;
a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno (se dell’ultima quota a saldo ricade nei 30 giorni precedenti la scadenza del 31 maggio o del 30 novembre, la prima rata del piano di ammortamento decorre dalla prima scadenza successiva);
entro 7 anni.

Il soggetto erogatore è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. – Invitalia, a cui sono demandate le relative attività istruttorie.

5Procedura di accesso e ulteriori adempimenti

La fruizione delle agevolazioni non è automatica, ma i benefici sono concessi sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, previa presentazione della domanda di accesso.

Il Ministero con il decreto del 23 giugno 2020 ha stabilito che i soggetti interessati dovranno presentare la domanda esclusivamente tramite la procedura informatica, accessibile nell’apposita sezione “Nuovo bando Macchinari innovativi” del sito web del Ministero (www.mise.gov.it), dalle ore 10.00 alle ore 17.00 di tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, a partire dal 30 luglio 2020.

L’iter di presentazione della domanda di accesso si articola in due fasi:

a) compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni, a partire dalle ore 10.00 del 23 luglio 2020. In tale fase, il soggetto proponente può svolgere le seguenti attività:
1. accesso alla procedura informatica;
2. immissione delle informazioni e dei dati richiesti per la compilazione della domanda e caricamento dei relativi allegati;
3. generazione del modulo di domanda in formato “pdf” immodificabile, contenente le informazioni e i dati forniti dal soggetto proponente e apposizione della firma digitale;
4. caricamento della domanda firmata digitalmente e conseguente rilascio del “codice di predisposizione domanda” necessario per l’invio della stessa;

b) invio della domanda di accesso alle agevolazioni, a partire dalle ore 10.00 del 30 luglio 2020. In tale fase, sono previste le seguenti attività:
1. accesso del soggetto proponente alla procedura informatica;
2. inserimento, da parte del soggetto proponente, ai fini del formale invio della domanda di accesso alle agevolazioni, del “codice di predisposizione domanda”;
3. rilascio dell’attestazione di avvenuta presentazione della domanda, in formato “pdf” immodificabile, da parte della procedura informatica.

Per accedere alla procedura informatica bisogna essere in possesso di una casella Pec attiva (nel caso di Pmi la Pec utilizzata deve risultare la medesima comunicata al Registro delle imprese) e della Carta nazionale dei servizi, oltre che del Pin rilasciato con la stessa Carta.

Le imprese non residenti nel territorio italiano, o amministrate da persone giuridiche o enti e per le reti d’impresa non dotate di soggettività giuridica (cd. “reti contratto”) per accedere alla procedura informatica, devono inviare una specifica richiesta di accreditamento trasmettendo una Pec all’indirizzo nuovobando.macchinarinnovativi@pec.mise.gov.it, corredata dei documenti e degli elementi utili a permettere l’identificazione del soggetto proponente, del suo legale rappresentante e dell’eventuale delegato alla presentazione della domanda di agevolazioni.

La richiesta di agevolazione è composta da:

il modulo di domanda che varia in funzione della tipologia del soggetto richiedete (PMI, libero professionista, rete) in cui indicare i dati identificativi;
il modulo del piano di investimento;
la dichiarazione sostitutiva di atto notorio concernente i dati contabili utili per il calcolo della solidità economico-finanziaria del soggetto richiedente che attesti che le spese connesse al programma di investimento sono ragionevoli, giustificate e conformi ai principi di sana gestione finanziaria;
le dichiarazioni in merito ai dati necessari per la richiesta delle informazioni antimafia per i soggetti sottoposti alla verifica di cui all’art. 85 Dlgs 159/2011;
nel caso in cui il soggetto richiedente sia associato o collegato, il prospetto recante i dati per il calcolo della dimensione d’impresa, redatto utilizzando il “Prospetto per il calcolo dei parametri dimensionali” disponibile nella sezione “Nuovo bando Macchinari innovativi” del sito web del Ministero (www.mise.gov.it);
eventuali preventivi relativi alle spese da sostenere, caratterizzati da un appropriato grado di dettaglio che consenta di identificare puntualmente i beni oggetto di agevolazione e le relative caratteristiche tecniche. A tal fine, i preventivi debbono riportare, oltre alla data di rilascio, anche la descrizione e il costo del bene oggetto di investimento, il regime Iva applicato, la firma e il timbro del fornitore e l’attestazione che la fornitura potrà avvenire nei termini previsti per la realizzazione del programma. I preventivi allegati concorrono alla definizione del punteggio.

La documentazione dovrà essere trasmessa, nel caso di domande di accesso alle agevolazioni presentate dalla rete, da tutti i soggetti co-proponenti, unitamente alla dichiarazione, relativa al possesso, da parte degli stessi co-proponenti, dei requisiti di accesso previsti dal decreto, nonché alla indicazione delle caratteristiche del singolo programma di investimento da agevolare.

Sembra opportuno evidenziare che ciascun soggetto proponente può presentare una sola domanda di accesso alle agevolazioni nell’ambito dello sportello agevolativo e, nel caso in cui la domanda fosse presentata da una rete d’impresa, tale presentazione preclude ai soggetti richiedenti individuati nella medesima istanza di presentare domanda in forma autonoma.

Il decreto attuativo, però non individua la data di chiusura dello sportello, rimandando alla pubblicazione di un ulteriore decreto.
In ogni caso, conclusasi tale fase, il Ministero procederà con la fase istruttoria in cui valuterà:

la capacità di rimborso del finanziamento agevolato da parte del soggetto richiedente;
la completezza della documentazione presentata;
la qualità del programma di investimento;
la vigenza, la regolarità contributiva e l’assenza di cause di divieto di erogazione delle agevolazioni in relazione a quanto previsto dalla normativa antimafia, nonché, se il soggetto beneficiario rientra o meno nell’elenco dei soggetti tenuti alla restituzione di aiuti illegali oggetto di decisione di recupero;
la corrispondenza tra la documentazione di spesa presentata e i beni previsti dal programma d’investimento;
l’importo della quota di agevolazione da erogare in relazione ai titoli di spesa presentati.

Per le richieste per le quali l’attività di verifica si è conclusa con esito positivo, Il ministero provvederà ad erogare la quota di agevolazione sul conto corrente indicato dal soggetto beneficiario in relazione alla modalità di erogazione prescelta.

Successivamente all’erogazione delle singole quote di agevolazione, il soggetto beneficiario è tenuto a inviare all’Agenzia l’attestazione bancaria dell’avvenuto accredito delle singole quote di agevolazione.

Infine, fermo restando il termine di ultimazione del programma di investimento (12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni), i soggetti beneficiari sono tenuti, entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta di erogazione a saldo, a dimostrare l’avvenuta attivazione per l’unità produttiva agevolata del codice di attività economica a cui è finalizzato il programma di investimento, trasmettendo la seguente documentazione:

nel caso di Pmi, la comunicazione effettuata presso il Registro delle imprese;
nel caso di liberi professionisti, la dichiarazione di inizio attività, di cui all’articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni e integrazioni, comunicata all’Agenzia delle entrate.

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