Adempimenti

Patent box, aggiustamento prezzi fuori dal nexus ratio

L’emergenza ripropone il tema dei cosiddetti transfer pricing adjustments

La crisi causata dall’emergenza Covid-19 ripropone il tema dei cosiddetti transfer pricing adjustments e i loro effetti sul nexus ratio per il calcolo dell’agevolazione patent box. Il 2020 è l’ultimo anno di applicazione dell’agevolazione ai marchi di impresa e c’è da aspettarsi che molti gruppi adotteranno degli aggiustamenti di fine anno per consentire alle consociate il rispetto della marginalità ad arm’s lengh. Analoghe considerazioni possono valere per l’anno appena concluso.

L’agevolazione
Ai particolari fini dell’agevolazione patent box, si ricorda che è in ogni caso rimesso al contribuente il calcolo del quoziente nexus ratio, contenente i costi di ricerca e sviluppo sostenuti per il mantenimento, l’accrescimento e lo sviluppo dei marchi d’impresa, oltre che le ricerche di mercato.

A seconda della tipologia dei costi, questi andranno computati al numeratore o al denominatore del rapporto nexus ratio, con inevitabili impatti sulla liquidazione dell’agevolazione: sono, in particolare, considerati costi «qualificati» quelli per attività promozionali svolte direttamente dalla società, quelli sostenuti nei confronti di «economie terze» e i riaddebiti intercompany di costi sostenuti da società del gruppo vis-à-vis soggetti terzi senza applicazione di “mark-up”; i «costi complessivi» (computati al denominatore del quoziente nexus ratio) sono rappresentati dai costi «qualificati», aumentati dei riaddebiti intercompany di costi diversi da quelli rilevanti appena citati (costi per i quali, cioè, non è possibile provvedere allo scomputo del “mark-up” eventualmente applicato), come pure i costi per l’acquisizione dell’IP agevolato.

Il rapporto nexus ratio
Per espressa previsione normativa, per il carlcolo del rapporto nexus ratio non rilevano gli interessi passivi, le spese relative agli immobili e qualsiasi costo che non può essere «direttamente collegato» a uno specifico bene immateriale (articolo 9, comma 9, del Dm 28 novembre 2017).

Dato questo quadro, si pone la questione di come (e se) debbano essere conteggiati, ai fini del nexus ratio, gli eventuali transfer pricing adjustments previsti per garantire la marginalità ad arm’s length delle consociate estere. Si pensi al caso, assai frequente nei gruppi, degli aggiustamenti regolati a consuntivo come “contributi”, a favore delle consociate, per garantire l’operating margin previsto nelle benchmark di transfer pricing.

La posizione dell’agenzia delle Entrate
Va detto che, in una risposta a una consulenza giuridica non pubblica, l’agenzia delle Entrate ha precisato che l’impegno che la capogruppo si assume nell’ambito degli accordi contrattuali di erogare detto contributo alle controllate può rispondere, al verificarsi di determinate condizioni, a una finalità promozionale e di sviluppo del marchio. Per questo, detti aggiustamenti prezzo potrebbero essere considerati al denominatore del rapporto nexus ratio, andando a ridurre l’agevolazione spettante.

Si è dell’avviso che la soluzione prospettata non sia condivisibile, dal momento che, anche volere ritenere il contributo corrisposto dalla “casa madre” come finalizzato a remunerare (indirettamente) le funzioni svolte dalle società estere, che garantiscono la presenza di un brand in un dato mercato, in ogni caso mancherebbe la diretta riferibilità al marchio, come richiesto all’articolo 9 del Dm 28 novembre 2017 per il computo dei costi rilevanti per il calcolo del nexus ratio.

Gli extra-costi
Per questo sarà onere delle società la eventuale dimostrazione che il compensatory adjustment sia servito a coprire “extra-costi” che nulla hanno a che vedere con la promozione del marchio. In questo modo, l’aggiustamento riconosciuto potrà non essere computato nel calcolo del nexus ratio. A maggiore ragione, si è dell’avviso che dovrebbero essere esclusi dal computo del nexus ratio i transfer pricing adjustments regolati come rettifica del prezzo dei prodotti, non avendo alcuna valenza promozionale di sostenimento del brand agevolato ai fini del patent box.

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