Professione

Professionisti, platea allargata per i 600 euro di aprile

Le novità del Dm: possibile contare sull’assegno anche per chi non l’ha incassato a marzo

di Federica Micardi

I professionisti potranno contare sul bonus di 600 euro di aprile. La conferma arriva dal testo del decreto interministeriale 29 maggio pubblicato ieri sul sito del ministero del Lavoro; per maggio servirà un altro decreto (si veda il Sole 24 Ore di ieri).

Il bonus di marzo
A marzo i 600 euro sono stati chiesti da oltre 472mila professionisti, numero che ad aprile è destinato ad ampliarsi per la modifica dei requisiti. Infatti è venuta meno la necessità di essere iscritti ad un ente in via esclusiva. Poiché il decreto non si esprime sul punto sembra che gli esclusi di marzo per mancanza di esclusività non potranno recuperare il bonus già erogato, potranno invece presentare la domanda per aprile.

Chi ha già ottenuto l’assegno a marzo riceverà anche quello di aprile senza bisogno di richiederlo. Cassa ragionieri ha già comunicato ai propri iscritti che l’accredito partirà già lunedì. Un automatismo che però rischia di mettere in difficoltà gli enti. Nel caso di Enpap (psicologi) degli iscritti hanno comunicato che non intendono chiedere il bonus ad aprile, in alcuni casi per sopraggiunta incomatibilità. Una situazione che potrebbe verificarsi anche per altre Casse.

Come fare domanda
Le domande - per gli esclusi di marzo - vanno presentate da lunedì 8 (sull’ora le Casse si stanno coordinando ma potrebbe essere dalle 14) ed entro l’8 luglio, l’erogazione viene fatta in base all’ordine di arrivo.

C’è una novità sul fronte dei redditi. Per marzo il limite di 35mila o 50mila euro riguardava il reddito complessivo, nel decreto appena pubblicato (articolo 3, comma 4, lettera c) si parla del solo reddito professionale, per cui - se ci si attiene al significato letterale - chi ha un reddito professionale entro i limiti e ha altri redditi per importi anche significativi può chiedere il bonus.

I limiti
I 600 euro non potranno essere richiesti da chi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato e una pensione; il decreto del 29 maggio precisa che si parla delle sole pensioni dirette (anzianità e vecchiaia).

I giovani iscritti alle Casse di previdenza nel 2019 o entro il 20 febbraio 2020 possono accedere agli aiuti, un chiarimento che il ministero del Lavoro aveva già fornito il 21 aprile nel rispondere alle Faq Covid-19.

I soldi stanziati (650 milioni) servono anche a coprire i bonus di marzo – per circa tre milioni - rimasti inevasi per superamento del l plafond di 280 milioni.

Le reazioni
Il presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti, si dice soddisfatto della concretezza dimostrata con la richiesta degli Iban in relazione al decreto interministeriale, per rifondere le Casse dei 280 milioni anticipati.«Ora come presidente Enpam (medici) prosegue - mi auguro che si aggiunga in maniera altrettanto concreta l’esenzione fiscale del nostro bonus di mille euro: ad oggi ne abbiamo pagati 118 milioni applicando una ritenuta d’acconto come sostituto d’imposta del 20% che andrà all’erario».

«La restituzione da parte del ministero delle risorse anticipate - spiega il presidente di Cassa forense Nunzio Luciano - è un passaggio necessario per permetterci di erogare anche i bonus di aprile, nel mio caso ho versato 600 euro a più di 144mila iscritti».

Soddisfatto anche il presidente di Cassa commercialisti Walter Anedda, che però torna a ribadire la necessità di riconoscere anche alle professioni ordinistiche il contributo a fondo perduto introdotto con il Dl rilancio, come già chiesto con forza durante gli Stati generali delle professioni del 4 giugno.

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