Professione

Stop alle penalità per le aggregazioni degli studi: verso una norma in manovra

La proposta del sottosegretario Villarosa per favorire l’evoluzione verso le società tra professionisti

di Valeria Uva

La neutralità fiscale delle aggregazioni tra professionisti potrebbe arrivare con la manovra 2021. Questo se riuscirà il tentativo portato avanti dal sottosegretario all'Economia, Alessio Villarosa (M5S), di inserire nella legge di Bilancio ora in discussione alla Camera la norma che, appunto, garantirebbe la neutralità fiscale del passaggio da studio associati a società tra professionisti (Stp) o tra avvocati (Sta).

«Sto aspettando le verifiche della Ragionieria sulle coperture – ha detto Villarosa nel convegno online sugli “Incentivi fiscali per aggregazioni professionali», organizzato da MpO, società di consulenza per l’M&A tra professionisti. «Ma– ha aggiunto – i dati ci dicono che oggi le aggregazioni seppur necessarie non si fanno, proprio per il peso fiscale delle operazioni, quindi di fatto non c'è nessuna perdita di gettito da coprire» .

«In realtà paradossalmente proprio la neutralità fiscale potrebbe garantire un maggior gettito – ha aggiunto Alessandro Siess, co-fondatore di MpO perché darebbe il via a tante nuove operazioni» . Più volte, infatti, nel corso del convegno è stato ricordato dagli stessi professionisti che «ad oggi ci sono tantissimi progetti di fusioni e acquisizioni tra studi, bloccati e scoraggiati proprio per l’incertezza normativa e il peso fiscale».

La tesi delle Entrate

A frenare infatti c’è l’orientamento delle Entrate (soprattutto con la risposta interpello 107/2018) secondo cui nel caso di una trasformazione da studio associato in Stp, si applica il comma 2 dell’articolo 171 del Tuir, che disciplina la “trasformazione eterogenea” da ente non commerciale a società soggetta all’Ires. E tassa quindi come plusvalenze i beni e le attività coinvolte. Una interpretazione non condivisibile secondo il fiscalista Dario Deotto : «Il passaggio da studio associato a Stp è in realtà un mero cambio di etichetta , i beni non vengono conferiti in qualcosa di diverso, erano già in un’attività economica e lì permangono».

L’ipotesi di favorire fiscalmente le aggregazioni non è nuova per il sottosegretario Villarosa (si veda l’articolo su NT+ Fisco). Un primo tentativo era stato fatto con il Dl semplificazioni, ma la norma è stata dichiarata inamissibile per estrameità di materia.

L’emendamento da inserire in manovra garantisce la non tassabilità delle sole operazioni progressive di trasformazione da studio associato a Stp o Sta e non di quelle regressive, ovvero che vanno in direzione contraria.

L’obiettivo è quello di vincere le resistenze anche culturali del mondo professionale e di far evolvere gli studi verso una organizzazione dell’attività in forma più imprenditoriale, sempre più necessaria anche per fronteggiare la crisi post Covid.

Il convegno è stato anche l’occasione per presentare il Libro bianco sulle aggregazioni professionali preparato da MpO che raccoglie numeri, case histories e testimonianze presidenti di Ordini e associazioni sul tema. «Per stimolare le trasformazioni servono altri due incentivi – ha concluso Corrado Mandirola, Ad della società – l’estensione del bonus aggregazioni oltre che alle imprese anche ai professionisti e una tassazione agevolata per i passaggi generazionali negli studi».

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