Professione

Commercialisti, protesta in piazza il 15 settembre

Durante lo sciopero, dal 15 al 22 settembre, non saranno inviate le comunicazioni trimestrali Iva

di Federica Micardi

I commercialisti scendono in piazza martedì 15 settembre per chiedere al Governo di essere ascoltati e rispettati. L'astensione sarà di otto giorni e comincerà proprio il 15 per concludersi il 22. Dai sindacati Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec, Unico ieri sono partite le lettere agli iscritti alla categoria, e sono state predisposte le lettere ai clienti e l’informativa alle commissioni tributarie che chi deciderà di aderire dovrà inviare.

La protesta si concretizzerà attraverso il mancato invio delle comunicazioni periodiche Iva del secondo trimestre (Lipe) e l’astensione dalle udienze in Ctp e in Ctr.

Lo sciopero è stato anche il tema dell’incontro che si è svolto, sempre ieri al Senato tra i sindacati (presenti Maria Pia Nucera di Adc, Andrea Ferrari di Aidc, Marco Cuchel di Anc e Matteo De Lise dell’Ungdcec e la consulta dei parlamentari commercialisti guidata dal senatore Andrea de Bertoldi di Fratelli d’Italia). All’incontro ha partecipato anche il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo Miani. Sia il consiglio nazionale che i sindacati ieri hanno ribadito che la protesta nasce perché la categoria vuole che sia riconosciuto il suo ruolo per il bene del paese e torna a richiedere un’interlocuzione permanente sulle questioni economiche e fiscali.

Massimo Miani ieri ha incontrato anche il presidente della Commissione finanze Luciano D’Alfonso a cui ha ricordato il forte impegno della categoria anche durante il lockdown, «un impegno riconosciuto a parole ma non nei fatti - sottolinea Miani - da tempo noi chiediamo interventi, come ad esempio una maggior attenzione per facilitare la nascita delle Stp, che non sono mai arrivati, nonostante un’interlocuzione continua l’ascolto verso le nostre istanze è stato pari a zero; in merito il senatore D’Alfonso - prosegue Miani - si è impegnato per sensibilizzare il Governo». Per Miani la protesta sembra oggi l’unica possibilità per farsi sentire.

Martedì 15 settembre sarà organizzata una manifestazione diffusa dalle 10.30 alle 12.30. A Roma l’appuntamento è in Piazza Santi Apostoli (si è in attesa del nullaosta del sindaco Raggi), dove però non potranno partecipare più di 500 persone. Vista l'impossibilità di grandi assembramenti, data la prudenza imposta dal Covid-19, gli Ordini dei capoluoghi di regione organizzeranno dei sit-in davanti alle direzioni regionali delle Entrate (o in altri luoghi simbolici), e si potranno aggiungere anche gli Ordini locali che lo vorranno. Nella settimana precedente, probabilmente l'8 settembre (data da confermare) è prevista a Roma una conferenza stampa presso una delle aule di Montecitorio.

Attraverso la protesta i sindacati chiedono una partecipazione attiva della categoria nella riforma fiscale di cui tanto si parla e di non prevedere sanzioni per chi ha pagato dopo il 20 agosto. Dal Governo un segna di apertura sembra arrivare, il senatore D’Alfonso ieri , dopo l’incontro con Miani, ha sollecitato un confronto tra i commercialisti e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri; «potrebbe essere il momento adatto - commenta il senatore de Bertoldi, che parla anche nel suo ruolo di commercialista - per avviare un dialogo finalmente costruttivo e forse per evitare la protesta».

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