Imposte

Il cantiere Ue delle imposte sul digitale

Venerdì scorso il G20 ha annunciato che punta ad arrivare entro metà 2021 a un accordo sulla tassazione minima delle multinazionali e dei giganti del web. Entro lo stesso orizzonte - giugno 2021 - la Commissione Ue si è impegnata a presentare una (nuova) proposta di direttiva sulla tassazione dell'economia digitale.

In attesa che si concretizzi questo «compito urgente», come l’ha definito venerdì il ministro dell’Economia, Daniele Franco, molti sono i Paesi che hanno intrapreso la strada delle misure unilaterali (digital service tax, Dst). Restringendo l’ottica all’Unione europea (e al Regno Unito) si nota come alcune iniziative si discostino dal solco della proposta della Commissione del 2018. L'Ungheria aveva fatto da precursore, mirando ai servizi pubblicitari (anche su carta stampata), ma per effetto dello scrutinio europeo in materia di aiuti di Stato, l’imposta è attualmente “congelata” fino al dicembre 2022. L’Austria pure si è concentrata sulla pubblicità online. Francia e Spagna, come l’Italia, hanno invece optato per un “recepimento di fatto” della proposta Ue, salve differenze e specificità non irrilevanti.

Se anche la Francia mira ai servizi di «targeted advertising» e ai servizi d’intermediazione mediante interfaccia digitale multilaterale, a variare sono i requisiti di accesso. Come per l’Italia, vale una doppia soglia di ricavi, ma:

la soglia dei 750 milioni di euro di ricavi globali di gruppo non prende in considerazione qualsiasi tipo di ricavo (come in Italia), ma solo i ricavi da «servizi digitali»;

la seconda soglia di ricavi da servizi digitali «territorialmente» rilevanti in Francia è pari a 25 milioni di euro (ben più alta rispetto ai 5,5 milioni in Italia). L’aliquota è prevista al 3 per cento.

La Dst spagnola, invece, appare ancor più pervasiva rispetto all’imposta italiana. Come per l’Italia, la prima soglia di ricavi globali a livello di gruppo (750 milioni di euro) comprende tutti i ricavi, anche non “digitali”. La seconda soglia (ricavi da servizi “digitali” rilevanti in Spagna), pari a 3 milioni, è più bassa della nostra. Del tutto similare appare la lista dei servizi esclusi.

Non del tutto convergente risulta, invece, la Dst introdotta nell’aprile del 2020 dal Regno Unito. Sotto il profilo oggettivo, l’imposta è diretta ai servizi di social media, motori di ricerca e alle interfaccia digitali multilaterali che favoriscono lo scambio di beni e servizi tra utenti (online marketplace), includendo l’attività di online advertising esercitata per il tramite di tali “interfacce digitali”. In modo simile dall’impostazione francese, la doppia soglia di accesso prevede ricavi globali da servizi digitali per più di 500 milioni di sterline e più di 25 milioni di sterline di ricavi da servizi digitali “territorialmente” rilevanti nel Regno Unito. L’aliquota è pari al 2 per cento dei ricavi (al lordo dei relativi costi) rilevanti nel Regno Unito. In ottica di semplificazione, è prevista in taluni casi una modalità di calcolo alternativa della base imponibile che prende a riferimento il margine operativo conseguito a livello di gruppo. Con riferimento all’attività di online marketplace, è prevista una misura di contrasto alla doppia imposizione qualora possa emergere il coinvolgimento di un utente in un Paese che preveda a propria volta una forma di Dst. In tal caso, ai fini della Dst Uk si prende a riferimento solamente il 50% del ricavo derivante dalla prestazione del servizio rilevante.

Italia
Imposta sui servizi digitali
Aliquota: 3%
Soglie di accesso:

750 milioni di ricavi globali realizzati a livello di gruppo (anche non “digitali”);
5,5 milioni di ricavi percepiti a fronte di servizi digitali rilevanti in Italia.
Servizi digitali
:
targeted advertising;
messa a disposizione di interfaccia digitale multilaterale;
trasmissione a titolo oneroso di dati raccolti a valle della partecipazione di utenti a un'interfaccia digitale.
Previste significative esclusioni.

Francia
Taxe sur les services numériques

Aliquota:
3%
Soglie di accesso:

750 milioni di ricavi globali a livello di gruppo derivanti dalla prestazione di servizi digitali;
25 milioni di ricavi a fronte di servizi digitali rilevanti in Francia.
Servizi digitali
:
analoghi all’Italia

Previste esclusioni di natura analoga all’Italia.

Spagna
Impuesto sobre Servicios Digitales

Aliquota
: 3%
Soglie di accesso:

750 milioni di ricavi globali a livello di gruppo (anche non “digitali”);
3 milioni di ricavi a fronte di servizi digitali rilevanti in Spagna.
Servizi digitali:

analoghi all'Italia
Previste esclusioni di natura analoga all’Italia.

Regno Unito
Digital Services Tax

Aliquota
: 2%
Soglie di accesso (in sterline):

500 milioni di ricavi globali “digitali” a livello di gruppo;
25 milioni di ricavi a fronte di servizi digitali rilevanti nel Regno Unito.
Servizi digitali:

servizi di social media, motori di ricerca web, online marketplace.
Previste esclusioni e modalità per mitigare situazioni di doppia imposizione.

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