Imposte

In Dogana lo status di esportatore accelera le operazioni

Le nuove disposizioni per la circolazione delle merci

Ancora un rinvio di 30 giorni per l’avvio del nuovo processo di rilascio delle prove di origine. Slitta così al 21 luglio – anziché partire, di fatto, da oggi – il sistema destinato a superare il precedente meccanismo dei certificati previdimati in favore dell’attivazione di procedimenti amministrativi di controllo preventivi e puntuali.
Con la piena operatività del nuovo processo, il rischio per gli operatori non qualificati come esportatori autorizzati sarà quello di vedere le merci ferme in dogana in attesa dell’autorizzazione a procedere ad export preferenziali mediante il rilascio dei certificati di circolazione
Eur1Il nuovo iter «su istanza»
Il nuovo processo avrebbe dovuto entrare in vigore proprio oggi, ma a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso, con la circolare 16/D di mercoledì scorso, 17 giugno, l’agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha concesso agli operatori ulteriori 30 giorni. Dal 21 luglio, dunque, termina la pratica di rilascio di Eur1 previdimati, in base alla quale gli esportatori potevano ottenere i certificati di fatto senza istruttoria, il giorno delle operazioni, acquisendo un gruppo di documenti “in bianco” e restituendo agli uffici i modelli non utilizzati.
Questa pratica, pur utile nel senso della speditezza delle operazioni ma non esattamente in linea con la disciplina unionale in materia, non è più ritenuta sostenibile sul piano giuridico; per questo, la Dogana ha disposto che, per avere un certificato, è ora necessario attivare un iter amministrativo, con istanza motivata e documentata e conseguente provvedimento di rilascio (o di diniego).
Questo nuovo flusso ha allarmato gli operatori, che vedono rischi dovuti a possibili lungaggini procedurali, se si considera che un certificato in molti casi serve, se non in tempo reale, almeno 24 ore prima della partenza della merce.
Il rilascio «a vista»
Da più parti, dunque, sono stati chiesti chiarimenti e garanzie, poi arrivati già con la nota 200901/19, con la quale le Dogane hanno assicurato tempi ridotti per il rilascio degli Eur1 per le esportazioni ripetitive, una proroga di 90 giorni del regime provvisorio (ora rinnovata) e corsie privilegiate per il raggiungimento dello status di esportatore autorizzato da parte di soggetti noti alle dogane o certificati Aeo.
Insomma, è stata offerta un’importante apertura, consentendo che «il rilascio dei certificati potrà avvenire contestualmente alla presentazione della richiesta, nei casi in cui la documentazione presentata sia esaustiva, avvalendosi a tal fine di riscontri già effettuati, come nei casi di operazioni di carattere ripetitivo». Dunque, per operazioni ripetitive e ben documentate, il certificato potrà essere rilasciato “a vista”, auspicando che, almeno a livello locale, tale pratica venga riservata in generale almeno ai soggetti certificati Aeo e/o rappresentati da soggetti a loro volta Aeo e sulla base di una documentazione snella e non necessariamente riepilogativa, in dettaglio, di complessi e riservati processi industriali.
Status di esportatore autorizzato
Si va ora incontro ad un modello tutto nuovo, che l’Agenzia ha preparato con cura ma che, inevitabilmente, potrà creare lungaggini procedurali dovute a particolari contingenze in cui le richieste sono massive e difficilmente gestibili in un giorno lavorativo.
Per questo, prima ancora del rilascio dei certificati, è bene ricordare che resta sempre vivo (e ora più che mai attuale e necessario) il tema del riconoscimento dello status di esportatore autorizzato, che permette di attestare l’origine direttamente sulle fatture di vendita, senza bisogno degli Eur1 e, dunque, di attivare un procedimento ad hoc.
È questa, sicuramente, la frontiera di qualità che devono inseguire gli operatori nazionali indicata dalle stesse Dogane, che da ultimo hanno esitato un numero esponenziale di richieste.
Ma non basta. il regime semplificato deve essere ancora esteso alle piccole e medie imprese. Su questo tema, visto anche l’aumento delle istanze ricevute, l’Agenzia ha già previsto semplificazioni, riconoscendo che per l’autorizzazione ci si potrà avvalere di «eventuali riscontri già effettuati, come nei casi di operatori titolari di autorizzazioni Aeo, limitandosi ad acquisire solo specifici elementi integrativi di cui non sia già in possesso».

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