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Il valore dei beni diversi dal denaro attestati da perizia

La relazione giurata deve essere redatta da un revisore legale.

L’iter per l’acquisto della personalità giuridica degli Ets, introdotto dall’articolo 22 del Cts, garantisce al notaio un ruolo di fondamentale importanza che, ad oggi, per fondazioni e associazioni riconosciute (non Ets) viene esercitato da Prefetture e Regioni.

Accanto alla verifica dei requisiti sostanziali necessari per ottenere la qualifica di Ets, come, ad esempio, la corretta individuazione dell’oggetto sociale e delle attività di interesse generale, la formulazione di un sistema di governance conforme al disposto normativo o di una clausola statutaria che ponga il divieto di distribuzione di utili, il notaio è tenuto a effettuare il controllo sulla adeguatezza patrimoniale. Deve, infatti, come previsto dall’articolo 22 del Cts, verificare che l’ente non profit detenga realmente un patrimonio minimo pari a 15 mila euro, se trattasi di associazioni, o a 30mila euro, nel caso di fondazioni.

Ma come viene espletato il vaglio sulla consistenza patrimoniale dell’ente ai fini del riconoscimento della personalità giuridica?

Per rispondere a questa domanda è necessario operare una distinzione tenendo conto della composizione del patrimonio. Infatti, se trattasi di solo denaro, il notaio deve richiedere all’ente, che intende acquisire la personalità giuridica, di versare integralmente la somma necessaria al momento della costituzione o dell’atto di adeguamento.

Versamento questo che – ai fini della verifica notarile – dovrà essere effettuato, ad esempio, attraverso un assegno circolare intestato all’ente non profit, oppure dovrà essere certificato da un’attestazione di un istituto di credito o dal deposito formale sul conto corrente “dedicato” del notaio rogante.

Se, invece, il patrimonio dell’ente risulti costituito da beni diversi dal denaro (beni immobili, mobili, immateriali) è necessario che il valore degli stessi emerga da una relazione giurata, redatta da un revisore legale o da una società revisione iscritti nell’apposito registro del Mef. In questo caso, tale documento dovrà essere allegato all’atto pubblico costitutivo o all’atto pubblico di adeguamento, costituendone parte integrante.

Siamo dinanzi a un sistema di verifica strutturato in modo speculare a quanto stabilito dall’articolo 2465 del Codice civile per il conferimento di beni in natura nelle società a responsabilità limitata. Anche in caso di beni diversi dal denaro, il loro valore, ai fini della sussistenza del patrimonio minino, dovrà essere pari o superiore a 15mila euro se a richiedere il riconoscimento sia un’associazione o 30mila in caso di fondazione.

Attenzione però. Per l’ente non profit che intenda ottenere la personalità giuridica attraverso l’iscrizione al Runts non è consentito che la dotazione patrimoniale sia costituita da conferimenti d’opera o di servizi né tantomeno di crediti. L’articolo 22 del Cts, infatti, si riferisce a “beni” (materiali o immateriali) nella loro accezione giuridica e non a diritti che hanno per oggetto prestazioni e comportamenti di un soggetto passivo.