I temi di NT+Le massime di Cassazione

Classamento immobili, frodi carosello, Tari e revocazione in Ctr

di Luca Benigni, Ferruccio Bogetti e Gianni Rota

La revisione generalizzata della microzona non giustifica il nuovo classamento

L’Amministrazione può procedere a un diverso classamento immobiliare solo se vengono presi in considerazione precisi elementi a supporto. Non può infatti ritenersi sufficientemente motivato un atto basato esclusivamente sulla revisione generalizzata del classamento di immobili compresi in una determinata microzona. In tal caso vanno quindi specificati i vantaggi ritraibili concretamente dal singolo immobile interessato rispetto ai miglioramenti di qualità del contesto urbano.

Cassazione, ordinanza 12471/2020


Le frodi carosello guardano alla consapevolezza e diligenza dell’imprenditore

L’elemento indiziario di possibile indice di frode carosello rappresentato dall’acquisto sottocosto di autovetture non necessita di elementi ulteriori per essere utilizzato ai fini accertativi. In tal caso l’Amministrazione non è tenuta ad offrire la prova certa ed incontrovertibile della sua conoscenza da parte del contribuente che invoca il diritto alla detrazione dell’Iva. Pertanto le può bastare il mero indizio di consapevolezza conseguente alla diligenza media richiesta all’imprenditore onesto che opera sul mercato.

Cassazione, ordinanza 12590/2020


Nessuna disparità di trattamento se il fatto notorio entra nella Tari

Non necessita di specifica motivazione la delibera comunale che applica ai fini Tari una tariffa più onerosa per le strutture alberghiere rispetto alle civili abitazioni. Ciò perché la notoria maggiore capacità di produrre rifiuti degli alberghi rispetto alle civili abitazioni non costituisce il vizio di un’ingiustificata disparità di trattamento. Esso però può, in via residuale, ritenersi sussistente soltanto laddove la differenza non sia giustificata dalla tariffa e dai costi del servizio all’interno di ciascuna categoria.

Cassazione, sentenza 12783/2020


La revocazione della sentenza in Ctr non richiede l’allegazione di copia autentica

Chi propone il ricorso per revocazione innanzi alla Ctr non deve allegare in sede di deposito la copia autentica della sentenza della stessa Ctr per la quale si intende fare valere l’errore revocatorio. Diversamente dal ricorso per revocazione proposto presso la Corte di Cassazione, infatti, dopo la proposizione del ricorso in appello la richiesta di trasmissione del fascicolo del processo, contenente una copia autentica della sentenza incombe in base al combinato disposto degli articoli 53 e 66 del Dlgs 546/1992, alla Commissione Regionale.

Cassazione, ordinanza 13037/2020


Senza danno erariale non c’è il fraudolento uso del credito Iva compensato

Il contribuente che ha utilizzato in compensazione un credito Iva dichiarato in un determinato anno d’imposta e continua a dichiararlo nell’anno successivo in misura superiore alla parte spettante, non viola la norma dell’indebito o fraudolento utilizzo del credito Iva. La mera irregolare esposizione del credito Iv<, infatti, non perfeziona un illecito perché a tal fine è necessario che vi sia stato in concreto un danno erariale.

Cassazione, sentenza 13101/2020


Se il creditore desiste con la sentenza già redatta ma non ancora pubblicata

Per dichiarare l’improcedibilità dell’istanza di fallimento occorre sempre verificare se la desistenza del creditore istante è intervenuta prima della pronuncia di fallimento da parte del Tribunale. Tuttavia la desistenza del creditore istante è da ritenersi tempestiva soltanto se posta in essere prima della conclusione dell’iter procedimentale di pubblicazione della sentenza dichiarativa di fallimento e non può intendersi perfezionata se questa, già redatta, sia soltanto in attesa di pubblicazione.

Cassazione, ordinanza 13187/2020