Finanza

Cambia il pacchetto Sud, 600 milioni alle Zes

Meno risorse alle aree interne. Confermati i 20 miliardi di Fsc nel piano

di Carmine Fotina

Una dote da 600 milioni per le Zone economiche speciali (Zes) è la principale novità dei progetti per il Sud del Recovery Plan. In audizione congiunta presso le commissioni Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato, il ministro Mara Carfagna spiega la proposta di rimodulazione degli “Interventi speciali di coesione territoriale” che nel complesso resteranno comunque pari a 4,18 miliardi. Ai 600 milioni per le Zes corrisponde la riduzione da 1,5 miliardi a 900 milioni della quota per le aree interne. Di questi, 500 andranno alle infrastrutture sociali, come scuole e altri servizi per i cittadini, 300 alla manutenzione straordinaria delle strade provinciali, 100 (da integrare con 50 di cofinanziamento privato) a presidi sanitari di prossimità,cioè farmacie che nei Comuni sotto i 3mila abitanti potranno erogare servizi diagnostici. Si riduce da 600 a 350 milioni la dote per gli “ecosistemi dell’innovazione”. I 250 milioni recuperati andranno a interventi di contrasto alla povertà educativa. I 600 milioni alle Zes , in primo luogo per opere di urbanizzazione e collegamento con le reti infrastrutturali, saranno accompagnati da alcune norme per semplificare l’intero sistema, mai decollato. Sono previsti maggiori poteri ai commissari e l’innalzamento del tetto di investimento per il credito d’imposta da 50 a 100 milioni. In audizione Carfagna ha confermato che al Recovery Plan sarà agganciato l’anticipazione di 20 miliardi del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) e ha sottolineato che il nuovo testo conterrà un’indicazione più puntuale delle risorse per il Sud, in diversi casi per singoli interventi: ad esempio il 50% per i trasporti urbani sostenibili e il 48% per l’agroenergia. Per infrastrutture riconducibili a interventi ecosostenibili, è in arrivo una delibera stralcio del Fsc per 3 miliardi al Sud e 1 miliardo al Centro-Nord. Il ministro ha confermato l’impegno per l’attuazione dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni) e per concludere possibilmente entro giugno l’Accordo di partenariato sui nuovi fondi Ue 2021-27.

In audizione davanti alle commissioni parlamentari è stato ascoltato anche Gianfranco Viesti, dell’Università di Bari, autore insieme ad altri docenti e, tra gli altri, all’editore Alessandro Laterza e a Luca Bianchi della Svimez, di un Manifesto per il Sud: si chiede che il Recovery Plan dia maggiori garanzie sull’uso delle risorse per la riduzione dei divari territoriali.

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