Finanza

Al via il fondo salva-aziende con una dote da 300 milioni

Risorse destinate al rilancio di imprese in crisi importanti per il tessuto produttivo

di Laura Serafini

Il ministero dell’Economia si preprara a mettere in campo un nuovo strumento di supporto finanziario alle aziende in crisi temporanea o in amministrazione straordinaria. La necessità di creare uno strumento agile e ad hoc per evitare di perdere realtà aziendali importanti per il tessuto produttivo nazionale è stata identificata dal neo ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, sin dal suo insediamento. Ora, di concerto con il ministero per l’Economia, è stato stabilito di istituire un fondo destinato a questo tipo di aziende: realtà la cui crisi è aggravata dalla pandemia ma hanno i presupposti per tornare a produrre in modo redditizio. Il fondo verrà creato in tempo rapidi e sarà inserito già nel decreto Sostegni che dovrebbe essere varato nei prossimi giorni. Lo strumento parte con una dotazione di 300 milioni, ma potrebbe essere rifinanziato. Non ci sono limiti di fatturato o dimensione per le imprese, ma l’obiettivo è tenere in vita realtà produttive significative per l’economia italiana. In ogni caso la cornice resta - e non potrebbe essere altrimenti - quella fissata dalla norme europee del Temporary Framework, che stabiliscono come prerogativa per interventi di supporto da parte dello Stato italiano il danno e il deterioramento della situazione finanziaria di un’azienda causato o comunque reso non gestibile dalla pandemia. Da questo punto di vista il raggio di azione del fondo ideato dal Mise è molto diverso da quello del Fondo patrimonio rilancio, controllato dal ministero per l’Economia e gestito dalla Cassa depositi e prestiti. In questo ultimo caso gli interventi sono esclusivamente attraverso aumenti di capitali o strumenti finalizzati a rafforzare la struttura patrimoniale - bond subordinati, convertendi e convertibili. Le aziende target in questo caso devono avere un fatturato superiore ai 50 milioni e non dovevano essere in crisi prima della pandemia.

Un caso tipico sul quale il nuovo fondo del ministero per lo Sviluppo economico potrebbe intervenire in tempi rapidi è il marchio di abbigliamento Corneliani di Mantova (1.200 dipendenti a livello globale). La governance dell’azienda stava già attraversando una fase complessa per liti nella famiglia proprietaria e difficoltà del socio estero, il fondo del Bahrein Investcorp, a prendere le misure della gestione di un brand di alta gamma. La società si trovava nella condizione di passare dal concordato alla procedura di liquidazione, passaggio scongiurato da un finanziamento di 10 milioni del Mise, che però non era mai arrivato.Ora il nuovo fondo potrebbe intervenire per garantire l’iniezione di capitale necessaria all’azienda per tornare in attività e magari consentire l’arrivo di nuovi azionisti.

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