Imposte

Superbonus e redditi, i problemi nascono con la circolazione del credito

Quando la detrazione si trasforma in credito d’imposta, per chi opera nell’ambito del reddito d’impresa, sorgono conseguenze contabili e fiscali. Difficilmente l’acquirente sarà un soggetto “privato”, perché il credito d’imposta può essere utilizzato solo in compensazione nel modello F24 (par. 5.1 del provvedimento dell’8 agosto 2020) e non in dichiarazione. Per le imprese che accettano di “intermediare”, il credito ha un costo (pari a quanto si è pagato in ipotesi di “acquisto” o al corrispettivo non incassato in ipotesi di “sconto in fattura”) ma, in quanto rappresentato da un’attività, tale costo viene iscritto nello stato patrimoniale. Qui si potrebbe porre il problema del costo ammortizzato, ma solo in queste rare situazioni: a) se l’attività non viene di nuovo ceduta, b) in presenza di bilanci ordinari e c) se vi sono “effetti rilevanti” rispetto alla non applicazione di detto criterio.

Questo “costo” del credito è, indubbiamente, anche un costo fiscale e per questo è fuori luogo la scelta dell’Amministrazione finanziaria di individuare, nel momento stesso in cui si acquisisce il credito, una sopravvenienza attiva imponibile (risposta ad interpello 105/2020 e, per il tax credit locazioni, circolare 14/E/2020). Si tratta di un provento non realizzato, per di più di natura finanziaria. Ipotizziamo che il fornitore riconosca uno sconto di 100 maturando un credito compensabile di 110, che cede alla banca per 102. Non c’è sopravvenienza attiva di 10 né un costo deducibile di 8 ma un provento finanziario di 2 che matura quando la cessione alla banca diviene certa. Se l’impresa mantiene presso di sé il credito, ogni volta che compensa la quota annua rileverà un provento finanziario pari alla differenza tra quanto compensato e la corrispondente quota di costo. In caso di incapienza la compensazione non viene effettuata ed il provento finanziario non sorge. Un credito fiscale non può avere un trattamento diverso da qualunque credito che si iscrive in bilancio, per il quale eventuali proventi (ovvero oneri) si materializzano al momento del realizzo (o del mancato realizzo).

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©