Professione

Il ministro Gualtieri ai commercialisti: pronto al confronto

L’incontro con Consiglio nazionale e sindacati - Riforma fiscale al centro

di Federica Micardi

Il dialogo tra commercialisti e ministero dell’Economia sulla riforma fiscale sembra avviato su buoni auspici.

Ieri all’incontro con i commercialisti erano presenti, tra gli altri, il ministro Roberto Gualtieri, il viceministro Antonio Misiani, i sottosegretari Alessio Villarosa e Maria Cecilia Guerra, il direttore dell’agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini; per i commercialisti, insieme al presidente della categoria Massimo Miani c’erano i presidenti di Adc, Aidc, Anc e Ugdcec (rispettivamente Maria Pia Nucera, Andrea Ferrari, Marco Cuchel e Matteo De Lise) in rappresentanza anche delle altre cinque sigle sindacali (Andoc, Fidoc, Sic, Unagraco e Unico). Un parterre di tutto rispetto che dimostra l’attenzione del governo verso questa professione.

Gualtieri nel corso dell’incontro - che si è svolto in videoconferenza - dopo aver nuovamente ringraziato la categoria per quanto fatto durante il lockdown, ha detto che la riforma fiscale, sulla quale c’è una responsabilità politica del governo e della maggioranza, sarà inserita in una legge delega; il ministro si è impegnato ad esaminare le proposte che arriveranno dai commercialisti, così come le idee pervenute da tutti i soggetti del mondo economico. A questo proposito il Consiglio nazionale dei commercialisti ha creato una commissione di esperti, guidata da Carlo Cottarelli, che dovrebbe produrre una propria proposta entro fine mese. Anche i sindacati hanno creato un team dedicato alla riforma, e hanno già individuato undici punti (si veda il Sole 24 Ore di ieri) che saranno meglio dettagliati per poi essere presentati al Mef.

Massimo Miani si ritiene soddisfatto dell’incontro con il ministro Gualtieri che ha posto le basi per un confronto costruttivo con il governo su temi d’importanza strategica sia per il Paese che per la categoria, quali la riforma fiscale, la semplificazione degli adempimenti e, più in generale, il futuro della nostra professione. «Ora - afferma Miani - bisogna tutti impegnarsi affinché l’approccio positivo che ha caratterizzato la riunione dia frutti tangibili». Per Miani è importante anche l’impegno assunto dal viceministro Misiani di un tavolo interministeriale per immaginare il futuro della professione anche alla luce della riduzione del lavoro che l’innovazione tecnologica e la semplificazione fiscale comporteranno per la categoria.

Durante l’incontro le Associazioni Adc, Aidc e Unione Nazionale Giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, e anche quelle non presenti Andoc e Fiddoc, hanno chiesto che trovi spazio nella prossima delega sulla riforma fiscale un capitolo dedicato alla semplificazione e alla riduzione degli adempimenti fiscali; hanno anche sottolineato di non essere disposti ad accettare nessuna proposta di riforma che possa comportare un aggravio degli adempimenti, «ma per obiettare - sottolineano in un comunicato congiunto - occorre esserci».

Critico il presidente di Anc, che parla anche per Sic, Unagraco e Unico: «Non c’è stato alcun elemento sul quale portare una riflessione o una proposta» dichiara Cuchel, che dà atto al Governo di aver mantenuto la promessa dell'incontro, grazie alla quale è stato revocato, seppure con decisione che ha visto contraria l’Anc, lo sciopero di settembre; ma, afferma «siamo ancora in attesa di risposte sull’avvio di un tavolo permanente sulla riforma, come di un tavolo tecnico su criticità contingenti».

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