Adempimenti

Esonero contributivo agli autonomi con perdite del 33%

Firmato il decreto sull’esonero contributivo per i lavoratori autonomi

di Federica Micardi

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha firmato il decreto sull’esonero contributivo per i lavoratori autonomi e per i professionisti iscritti alle Casse. Sul tavolo ci sono 2,5 miliardi: un miliardo e mezzo per gli iscritti Inps e un miliardo per i professionisti iscritti agli enti di previdenza privati.

La sospensione dei contributi, che per ogni lavoratore non può superare i 3mila euro, può essere chiesta da tutte le partite Iva che hanno un reddito annuo non superiore a 50mila euro, e che nel 2020 hanno registrato una contrazione pari o superiore al 33% rispetto all’anno precedente. Scadenze scaglionate per le domande: il 31 luglio per gli iscritti all’Inps e il 31 ottobre per gli iscritti alle Casse.

La norma sull’«anno bianco» dei contributi previdenziali è contenuta nella legge di Bilancio 2021 (legge 178/2020) e sarà efficace una volta ottenuta l’autorizzazione della Commissione europea.

Il decreto interministeriale Lavoro ed Economia arriva a ridosso della scadenza dei versamenti del 16 maggio, un problema sollevato da diversi esponenti politici . Da fonti ministeriali sembra che il rinvio potrebbe rientrare nel decreto Sostegni bis, atteso la prossima settimana in Consiglio dei ministri. Stefano Fassina (Leu), con un post su Facebook invita i diretti interessati non pagare i contributi né in riferimento alla prima rata in scadenza il 16 maggio prossimo, né in riferimento alla seconda di novembre 2021. Alessandro Amitrano ricorda che il provvedimento arriva con oltre due mesi di ritardo rispetto ai termini indicati dalla legge di Bilancio e chiede al Governo di non “beffare” i beneficiari obbligandoli al versamento del 16. Parla di «vittoria di buon senso» il deputato Fabrizio Cecchetti (Lega) che ricorda l’impegno della Lega per portare a casa questo risultato.

Confcommercio, nell’esprimere la propria soddisfazione auspica che gli ulteriori passaggi necessari, che dovranno coinvolgere anche l’Inps, siano espletati nel più breve tempo possibile.

Per Alberto Oliveti, presidente Adepp, l’associazione che rappresenta le Casse di previdenza, nel prevedere un miliardo a favore dei professionisti il Governo ha fatto un atto di giustizia: «Ogni anno gli enti di previdenza privati versano mezzo miliardo di imposte sui contributi ricevuti dagli iscritti - afferma - e questa manovra, sommata agli 1,2 miliardi ottenuti con il reddito di ultima istanza, è come se rappresentasse il recupero di quattro anni di fiscalità indebita».

Ora il testo dovrà andare alla Corte dei conti per la registrazione e alla Commissione europea per la verifica della compatibilità con gli aiuti di Stato.

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