Professione

Semplificazioni e welfare priorità per i professionisti

di Maria Carla De Cesari

I liberi professionisti sollecitano nuove modalità di rappresentanza, per farsi sentire dalla politica - riduzione delle tasse e semplificazione, i traguardi principali - e per conquistare fette di welfare da cui finora sono stati esclusi.

Il Rapporto 2018 sulle libere professioni, presentato ieri a Roma in apertura del congresso di Confprofessioni, che riunisce molte sigle sindacali di iscritti agli Ordini, evidenzia la demografia del settore, situazione economica e, attraverso un sondaggio di 3mila “testimonial”, la percezione dei professionisti, il grado di soddisfazione rispetto al proprio status, le modalità di organizzazione. Proprio il sondaggio fa emergere l’esigenza di rappresentanza per rimediare alla «scarsa considerazione della politica». Un’istanza che rappresenta la sfida per Confprofessioni, come riconosce il presidente Gaetano Stella.

Per paradosso, la realtà è caratterizzata dalla frammentazione delle sigle associative, cui corrisponde un tasso di adesione del 20/30% della platea potenziale. «Per iscritti e non iscritti - si legge nel rapporto, curato da Paolo Feltrin dell’università di Trieste - prioritaria è la capacità di negoziare condizioni più favorevoli in merito a fisco e condizioni economiche. Un altro importante tema, che rimanda all’azione di lobbying, riguarda l’accesso, che una parte delle professioni, soprattutto dell’area tecnica e socio assistenziale, vorrebbe regolata in modo più rigido».

Per circa metà degli intervistati occorre un’azione di lobbying difensiva, per reagire anche alla minaccia della concorrenza al ribasso da parte di altri professionisti. Tra le esigenze, anche la tutela nei rapporti commerciali e nel recupero crediti.

«Dall’indagine - commenta Gaetano Stella - abbiamo colto la richiesta di due tipi di interventi. Da una parte, il potenziamento del welfare integrativo, anche attraverso una piattaforma universale di servizi, per aumentare le azioni di tutela dei professionisti e favorire il percorso professionale dei giovani. D’altro lato, dobbiamo rafforzare l’attività di lobbying verso la politica per il riconoscimento del ruolo delle libere professioni».

Complessivamente, il numero dei liberi professionisti ha raggiunto 1,4 milioni, tra questi 500mila sono non iscritti in Albi. I liberi professionisti (che non coincidono con il totale degli iscritti agli Albi) hanno un ruolo chiave nel processo di regolarizzazione, che in Italia si esplica soprattutto nella funzione di supporto alle imprese. I professionisti, iscritti o meno agli Ordini, stanno sempre più specializzandosi, andando a ricoprire funzioni innovative richieste d mercato.

Il modello individuale adottato per l’esercizio della libera professione risulta ancora prevalente (due professionisti su tre) ma la forma collettiva - con l’associazione, la società o la cooperativa - si va diffondendo soprattutto tra i non iscritti a un Ordine.

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