Finanza

Auto, nessun tetto al numero di mezzi acquistabili e partite Iva ammesse

Al via le prenotazioni per i contratti firmati a partire dal 16 maggio

di Maurizio Caprino

Niente limiti al numero di auto, moto e veicoli commerciali acquistabili con incentivo da ciascun beneficiario e conferma indiretta dell’apertura delle agevolazioni ai titolari di partita Iva. Ancora nessuna risposta, invece, su come distinguere tra società di noleggio (escluse dagli incentivi auto) e di car sharing (ammesse), che formalmente hanno lo stesso codice Ateco.

Nel tardo pomeriggio del 24 maggio, ormai nell’imminenza dell’apertura delle prenotazioni dei bonus da parte dei concessionari che hanno acquisito i contratti dei clienti (prevista per le ore 10 del 25 maggio), il ministero dello Sviluppo economico (Mise) ha pubblicato le faq aggiornate alle nuove regole introdotte nell’attuale tornata di agevolazioni, che durerà fino al 2024 e fa parte di un piano destinato ad andare avanti fino al 2030 (come previsto dall’articolo 22 del Dl 17/2022, che fissa una cornice rinviando a una serie di Dpcm per adattare nel tempo platea, entità e condizioni dei contributi statali).

C’era bisogno di chiarimenti, perché è la prima volta che gli incentivi vengono strutturati su un periodo così lungo, aprendo il problema se porre o no un limite agli esemplari acquistabili col bonus da ciascun beneficiario. Tanto più che il Dpcm del 6 aprile, nel caso di auto e moto, aveva limitato la possibilità di fruirne alle sole persone fisiche (facendo un’eccezione per il car sharing), imponendo loro di mantenere la proprietà del mezzo per almeno 12 mesi, per evitare che i privati potessero girare alle imprese o ad altre persone giuridiche ciò che avevano appena acquistato con il contributo statale. Lo stesso Dpcm, in una frase riguardo al veicolo incentivato, pareva riferirsi a un solo esemplare.

Ma ora la terza faq della sezione «Quali veicoli accedono al contributo» chiarisce che per auto e veicoli commerciali «non è previsto alcun limite» alle possibilità di prenotare più veicoli per uno stesso soggetto. Analoga la posizione espressa dal Mise a proposito di moto e simili nella faq 7 della sezione «Come si chiede e si ottiene il contributo», dove però si ricorda il limite di 500 veicoli all’anno che vige per gli acquisti effettuati col vecchio bonus previsto dalla legge 178/2020.

Nessuna faq affronta l’argomento delle partite Iva. Si è portati a dedurre che ciò confermi l’ammissione alla platea anche per le persone fisiche titolari di partita Iva, anche perché il Dpcm non fa alcuna distinzione e dal punto di vista dell’equità sarebbe difficile differenziare titolari molto abbienti da semplici lavoratori precari.

Conferma esplicita, invece, che sono ammessi alla prenotazione sulla piattaforma i contratti con data dal 16 maggio in poi, nonostante il Dpcm non fosse ancora in vigore.

I veicoli commerciali fruiscono del bonus solo se intestati a piccole e medie imprese (anche costituite come persone giuridiche) che esercitino l’attività di trasporto di cose, non importa se in conto proprio o in conto terzi. Le faq 2 della sezione «Chi ha diritto al contributo» precisa che ci si riferisce a «qualsiasi entità che eserciti un’attività economica, indipendentemente dalla sua forma giuridica» e che il Dm del 18 aprile 2005 vi fa rientrare le attività artigianali, le altre attività a titolo individuale o familiare, le società di persone e le associazioni che esercitano regolare attività economica.

LE RISORESE

Lo stanziamento

Per il 2022-2024 il Dpcm del 6 aprile stanzia per incentivi all’acquisto di veicoli 650 milioni di euro annui. Per la fascia più ambita (auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 g/km, cioè a motore tradizionale e ibride “normali”), nel 2022 ci sono 170 milioni, destinati a scendere a 150 nel 2023 e a 120 nel 2024

Il timore

Gli incentivi sono stati attesi da lungo tempo e il mercato è ancora orientato verso motori tradizionali o ibridi “normali”. Considerato che qui il bonus è di 2.000 euro, quest’anno i fondi basteranno per 85mila auto. Quindi si teme che, tra arretrati dovuti alla lunga attesa e numero limitato, le risorse finiranno presto

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