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Corrispettivi telematici, così si riconciliano le differenze con gli incassi

Il disallineamento si può spiegare per la vendita di beni non soggetti ad obbighi di documentazione, come i tabacchi, o con una chiara contabilità

di Barbara Marini

La domanda

Un negozio al dettaglio di generi alimentari esercita anche attività di vendita tabacchi. Dato che per quest’ultima attività non esiste obbligo di certificazione dei corrispettivi e conseguente invio telematico, ma esiste obbligo di accettare pagamenti con Pos, come giustificare la mancata corrispondenza tra incassi (più alti) ed il totale giornaliero dei corrispettivi? Lo stesso problema si verifica anche solo per la vendita di generi alimentari per i quali, in presenza di documento commerciale non riscosso, il pagamento può avvenire anche nei giorni successivi o a fine mese. L’installatore del registratore telematico dice che non si può fare niente. Come fare a difendersi da eventuali presunzioni del Fisco per ricavi non dichiarati?
C. T. LU

Non esiste alcuna norma che imponga una corrispondenza tra il totale degli incassi e quello dei corrispettivi giornalieri. Nel caso specifico del quesito, i corrispettivi risultano inferiori agli incassi giornalieri per la vendita di beni (tabacchi) esentati dall’obbligo di certificazione. Sarà sufficiente quindi dimostrare che la differenza trova spiegazione nella vendita di una tipologia merceologica (tabacchi) non soggetta ad obblighi di documentazione, registrazione e dichiarazione a norma dell’articolo 1 lettera a) del DM 10 maggio 2019 e articolo 2, comma 1 lettera a), del DPR 696/1996. Anche nella seconda fattispecie rappresentata basterà tenere un’ordinata contabilità che assicuri la possibilità di riconciliare le differenze tra incassi e corrispettivi giornalieri laddove l’incasso non sia contestuale all’emissione del documento commerciale.

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