Controlli e liti

Notifica cartelle e pignoramenti, dal 1° settembre il Fisco riparte

Scade il 31 agosto la moratoria: subito una tranche da 1,5 milioni di atti ma ne sono attesi 60 milioni

di Luigi Lovecchio

Via libera a cartelle, pignoramenti e ganasce fiscali a partire dal 1° settembre. In assenza di modifiche legislative, infatti, la moratoria delle attività dell’agente della riscossione scade il 31 agosto. E, sempre dal 1° settembre, ripartono anche le verifiche delle pubbliche amministrazioni per pagamenti oltre 5mila euro.

Sospensione della riscossione

In forza del decreto Cura Italia del 2020, a partire dall’8 marzo 2020 e fino al 31 agosto 2021 – dopo l’ultima proroga disposta con il decreto Sostegni bis – sono sospesi i pagamenti nei confronti di Agenzia delle Entrate – Riscossione. Per effetto della normativa, durante il periodo di blocco non si possono notificare le cartelle di pagamento. Da ciò, l’agenzia delle Entrate ha desunto il divieto di svolgere qualsiasi operazione di recupero coattivo.

La ripresa delle operazioni

A decorrere dal 1° settembre, dunque, l’agente della riscossione può far ripartire la notifica delle cartelle di pagamento. È logico attendersi che ciò avverrà con una certa gradualità, anche se non è chiaro sulla base di quali criteri saranno selezionati i primi destinatari. Per ciò che attiene le operazioni di recupero coattivo, occorre fare una distinzione. I soggetti che, all’8 marzo 2020, avevano debiti già scaduti – rivenienti ad esempio da vecchi accertamenti non impugnati – potranno da subito essere raggiunti da atti di pignoramento. Nei confronti invece dei debitori che, alla stessa data dell’8 marzo 2020, avevano dilazioni in essere, poiché questi hanno tempo sino alla fine di settembre per versare le rate sospese, le attività di recupero non potranno iniziare prima del primo ottobre prossimo. Riprendono inoltre dal 1° settembre le trattenute delle quote stipendiali provenienti da pignoramenti presso terzi attivati nei confronti dei datori di lavoro.

Atti esecutivi e cautelari

Dalla prossima settimana – ferma restando la distinzione tra debiti già scaduti e non – l’agente della riscossione potrà pertanto notificare atti di pignoramento, anche presso terzi. Si pensi al pignoramento del conto bancario o del canone di locazione. Se tuttavia è decorso oltre un anno dalla notifica della cartella di pagamento, prima di avviare la procedura di esproprio l’Ader dovrà notificare una intimazione a pagare le somme dovute entro 5 giorni. Sarà altresì possibile adottare le misure cautelari del fermo amministrativo dei veicoli e dell’ipoteca. Per entrambe, tuttavia, l’apposizione del vincolo deve sempre essere preceduta dalla notifica, rispettivamente, del preavviso di fermo e del preavviso di ipoteca. Questi devono contenere l’invito a pagare il debito con l’agente della riscossione entro 30 giorni.

Verifiche degli enti pubblici

Con la fine della moratoria, ripartono anche le verifiche svolte dalle pubbliche amministrazioni. Ogniqualvolta un ente pubblico deve pagare a qualsiasi titolo somme maggiori di 5.000 euro – ad esempio, per appalti e forniture o per prestazioni professionali – lo stesso deve interrogare il sistema informativo dell’Ader, per controllare se il beneficiario ha morosità almeno pari a 5.000 euro. In caso di esito positivo, l’ente deve sospendere il pagamento per un importo corrispondente al debito scaduto, in attesa che l’agente della riscossione notifichi il pignoramento presso terzi.

Le ingiunzioni fiscali

La ripresa delle operazioni di recupero da parte della riscossione si estende anche alle ingiunzioni fiscali notificate dai comuni e dai concessionari privati della riscossione per le entrate locali.

Durante il periodo di sospensione, infatti, sebbene sia ammessa la notifica dei nuovi accertamenti esecutivi, è inibito l’invio delle ingiunzioni nonché l’avvio di procedure di recupero coattivo. Attività che potranno pertanto ripartire anch’esse dal primo settembre.

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