Professione

Commercialisti: rivedere il perimetro delle responsabilità

di Federica Micardi

Rischi e opportunità del collegio sindacale, nuovo calendario fiscale e riforma del Dlgs 139/2005, la norma che regolamenta la professione del commercialista: sono i temi su cui si è concluso il Convegno dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili – dedicato alla crisi d'impresa – che si è svolto a Roma il 29 e 30 settembre e che ha riunito un migliaio di commercialisti da tutta Italia. In merito al collegio sindacale, da un’indagine della Fondazione Centro Studi Ungdcec emerge che dal 2019 al 2021 le società di capitale attive che presentano patrimonio negativo sono passate da 89mila a 135mila e l’aumento ha interessato soprattutto società prive del collegio sindacale. «Un dato – sottolinea il presidente dell’Unione Matteo De Lise – che dimostra l’importanza strategica di questo organo». Fare il sindaco, però, con l’attuale normativa, sottolinea il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio, è un rischio perché sono troppe le responsabilità che ricadono sui sindaci e la tutela assicurativa non copre in caso di reati, per questo – spiega de Nuccio – è necessario fare una perimetrazione delle responsabilità.

In tema di responsabilità e crisi d’impresa ieri de Nuccio ha scritto alla ministra Cartabia per chiedere di estendere al revisore legale le segnalazioni per l’emersione della crisi perché il disallineamento fra ruoli e doveri tra revisore legale e organo di controllo della società, al cospetto di una crisi, può provocare inefficienze nella tempestiva emersione

Sul fronte dei rapporti con la politica, De Lise ha evidenziato al vertice della categoria la difficoltà di dialogare che si è percepita negli ultimi anni. Secondo de Nuccio è una questione di metodo, per interloquire con il legislatore sono necessarie due cose: «Portare conoscenza e proporre soluzioni concrete che siano accettabili per chi ascolta». E poi de Nuccio ricorda i risultati dei primi mesi di mandato: l’apertura di un tavolo tecnico col Mef, l’eliminazione della stampa dei libri contabili e l’apertura di un’interlocuzione con l’amministrazione finanziaria. A questo proposito è già partito ilconfronto sulla rimodulazione del calendario fiscale, tema caro all’Ungdcec e necessaria anche per il Consiglio nazionale, ma possibile solo con una rimodulazione degli adempimenti ora ridondanti e disorganici. Il Consiglio vorrebbe arrivare alla sospensione degli adempimenti da maggio ad agosto oggi non possibile perché si andrebbero a ingolfare ulteriormente gli altri mesi dell'anno.

Tutti d’accordo, infine, sulla necessità di riformare il Dlgs 139: sul metodo de Nuccio apre a un confronto con le associazioni che avverrà, però, dopo che il Consiglio avrà elaborato una bozza di riforma.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©