Imposte

Stralcio dei mini-ruoli, i conti si faranno il 30 aprile

Entro il 31 marzo la scelta degli enti che non avevano deliberato a fine gennaio. Per i carichi interessati dalla cancellazione resta sospesa la riscossione fino al 30 aprile

di Luigi Lovecchio

I conti sullo stralcio dei mini ruoli si faranno a fine aprile. Il testo definitivo dell’emendamento apportato in Senato alla legge di conversione del Milleproroghe stabilisce con chiarezza che la data convenzionale di riferimento alla quale avverrà la formale cancellazione delle partite è il prossimo 30 aprile. Si spiega così la previsione secondo cui fino alla medesima data sono sospese tutte le operazioni di riscossione relative ai carichi interessati.

La legge di bilancio 2023 ha riproposto la cancellazione degli affidamenti di importo residuo non superiore a 1.000 euro, trasmessi fino al 31 dicembre 2015. Concorrono a tale ammontare la sorte capitale, le sanzioni e gli interessi affidati all’agente della riscossione, senza tener conto, tra l’altro, di interessi di mora e aggio. Deve inoltre considerarsi il debito esistente al primo gennaio 2023 e non quello originario. Va tuttavia ricordato che l’azzeramento opera in automatico solo per agenzie fiscali, amministrazioni statali e enti previdenziali pubblici. Per gli altri enti creditori (tra gli altri, enti territoriali e casse private), invece, l’automatismo riguarda solo le somme aggiuntive rispetto alla sorte capitale, che resta dovuta. Qualora si tratti di sanzioni amministrative diverse da quelle tributarie e previdenziali, sono annullati gli importi diversi dalla sanzione, quali maggiorazione e aggio.

L’ente ha tuttavia due strade alternative a quella delineata nella legge. La prima consiste nell’adottare una apposita delibera che disapplica integralmente le disposizioni di legge. Per effetto di tale delibera, pertanto, rimane in vita la pretesa originaria, composta di sorte capitale, sanzione, interessi e aggio. Il termine per l’adozione dell’atto, inizialmente stabilito al 31 gennaio scorso, viene riaperto per effetto dell’emendamento al Milleproroghe al 31 marzo 2023, ma solo per gli enti che non avessero già deliberato. Sempre entro la fine di marzo, inoltre, i medesimi enti potranno, in alternativa, aderire alla medesima sanatoria valevole per i soggetti statali, con conseguente azzeramento dell’intera pretesa, sorte capitale inclusa.

Poiché i termini sono stati riaperti al 31 marzo è evidente che occorreva stabilire una nuova data di riferimento, ai fini della cancellazione delle partite dalle scritture contabili degli enti interessati, poiché la data originaria era proprio il 31 marzo 2023. A ciò provvede il testo finale dell’emendamento, individuando la data del 30 aprile prossimo. A quest’ultima scadenza si allinea la previsione che stabilisce la sospensione di tutte le operazioni di recupero di agenzia delle Entrate – Riscossione (Ader), aventi ad oggetto la partite interessate dallo stralcio.

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