Imposte

Modifiche al 730 precompilato, meno documenti da conservare

Estesa all'invio tramite Caf e professionisti la semplificazione nei controlli sulle ricevute delle spese mediche. Con il fai-da-te l’esonero riguarda tutti gli oneri precaricati e non variati

Un piccolo passo avanti sulla strada della semplificazione: nel 730 precompilato 2023 si riduce ancora il peso degli obblighi di conservazione dei documenti relativi alle spese mediche (scontrini e ricevute). È una novità che riguarda chi presenta la dichiarazione dei redditi tramite intermediari – Caf o professionisti – per i quali vale ora lo stesso principio già applicato negli anni scorsi al fai-da-te: se si aggiunge o modifica una spesa medica, i controlli formali del Fisco potranno avvenire solo sui documenti di spesa che non erano stati precaricati.

La semplificazione è “piccola”, dicevamo, perché attiene solo alle spese sanitarie. Ma avrà ricadute importanti, visto che i dati comunicati da farmacie, medici e altri operatori tramite il sistema Tessera sanitaria (Ts) sono l’82% degli 1,3 miliardi di informazioni trasmesse alle Entrate. E, come recitano le istruzioni, «non dovranno essere conservati i documenti riferiti ai dati delle spese sanitarie che non risultano modificati».

Per il resto, quando il 730 viene presentato tramite Caf o professionisti – e le modifiche incidono sul reddito o sull’imposta – i controlli documentali avvengono su tutti gli oneri detraibili e deducibili: sia quelli modificati, sia quelli già inseriti dalle Entrate. Detto altrimenti: anche se si cambia un rigo, va esibita l’intera documentazione perché l’intermediario appone un visto.

«Affinché il Caf possa beneficiare dell’esonero dalla conservazione documentale, il cittadino gli deve consegnare il dettaglio delle spese mediche, scaricandolo dal sistema Ts, e firmare una dichiarazione specifica», spiega Giovanni Angileri, coordinatore della Consulta nazionale dei Caf. «Questo è ciò che prevede il decreto semplificazioni del 2022 – prosegue –, ma in molti casi sarà più pratico che il Caf conservi comunque tute le ricevute mediche, attività per cui è già attrezzato. D’altra parte, per il cittadino, il vantaggio di rivolgersi a un intermediario è proprio quello di avere la sicurezza di un “visto” professionale»

I vantaggi per chi accetta

Nel pomeriggio di giovedì – 11 maggio – l’operazione precompilata 2023 è entrata nel vivo. Sul sito delle Entrate è possibile intervenire sulla dichiarazione per correggerla prima dell’invio o accettarla così com’è, soluzione scelta dal 23,6% dei 4 milioni di italiani che hanno usato il fai-da-te nel 2022. E già venerdì mattina, secondo la Consulta dei Caf, erano stati trasmessi, con o senza modifiche, oltre 110mila modelli.

Chi accetta il modello senza variazioni – o con variazioni che non incidono sul tributo o sul reddito – non subirà controlli documentali. Con tre importanti avvertenze:

l’esonero riguarda solo gli oneri detraibili o deducibili comunicati alle Entrate da soggetti terzi (ad esempio, gli interessi sul mutuo trasmessi dalla banca). Ma il Fisco potrà controllare i dati comunicati dai sostituti d’imposta tramite le certificazione uniche;

le Entrate potranno sempre chiedere i documenti necessari a verificare i requisiti soggettivi per beneficiare delle agevolazioni (ad esempio, la residenza nella casa di cui si detrae il mutuo);

rimane la possibilità di effettuare accertamenti fiscali (ad esempio se il contribuente “dimentica” di inserire un reddito in dichiarazione, si pensi a una locazione breve non registrata).

Conservazione fino al 2028

Quando bisogna aggiungere un’agevolazione o correggerne una già inserita dal Fisco, le cose cambiano. Nel caso del fai-da-te, le istruzioni al 730 precisano che «saranno effettuati i controlli documentali relativamente ai soli documenti che hanno determinato la modifica».

Ad esempio, chi aggiunge la spesa per le attività sportive dei ragazzi nel modello di quest’anno, dovrà conservare fino al 31 dicembre 2028 il giustificativo del pagamento (ricevuta, quietanza o fattura con le informazioni richieste dal Fisco) e la prova del pagamento con un mezzo tracciabile. Se nella stessa precompilata è già stata caricata dalle Entrate una erogazione liberale detraibile che non viene cambiata, su questa voce non ci saranno controlli documentali.

Quanto ai dati riportati nel foglio informativo allegato alla dichiarazione precompilata in formato .pdf, si tratta di informazioni che sono comunque “esterne” al modello. Perciò, anche solo ricopiarle nel 730 significare modificare la dichiarazione. Si pensi ai bonifici per le ristrutturazione edilizie, le cui spese non vengono mai inserite dal Fisco nel primo anno (a meno che non siano comunicate dall’amministratore di condominio). O alle spese scolastiche, per cui quest’anno gli istituti hanno inviato oltre 6,5 milioni di dati: quando l’importo non è attribuito a un genitore – ad esempio il contributo per una gita – le Entrate lo lasciano nel prospetto informativo; ma potrebbe esserci anche la retta della mensa, che la società incaricata del servizio non è tenuta a comunicare. In questo caso, i due importi (gita e mensa) vanno sommati e indicati nella stessa casella del modello, e bisogna conservare tutti i documenti.

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