Finanza

Capitale di rischio per aziende Esg. Destinatarie le imprese giovanili

Edoardo Andreoli è promotore di una fondazione che alimenterà un fondo per incentivare aziende

di Alessandro Galimberti

Promuovere l’imprenditoria giovanile, combattere la povertà educativa, convogliare e indirizzare le risorse nel Next Generation Eu nella rivoluzione ambientale e digitale che (anche) l’Europa si aspetta dal nostro Paese. Il tutto dentro un veicolo inedito, se non nuovo, di una «Fondazione di venture philanthropy per progetti Esg e di innovazione sociale per la comunità». È l’idea di Edoardo Andreoli, avvocato milanese esperto di M&A, ma noto anche per essere membro del cda di Fondazione Cariplo e del comitato esecutivo di Fondazione Cariplo di comunità di Milano, avvocato d’affari con un piede, e solide convinzioni, nella finanza del terzo settore. Un’idea «che ha preso forma durante i lockdown», dice Andreoli, pubblicata nella collana di diritto dell’economia diretta da Piergaetano Marchetti, e che oggi sta passando alla fase esecutiva.

Il progetto guarda in tre direzioni: giovani, impresa, territorio, con un forte imprinting cristiano-sociale e un occhio all’attualità post pandemica.

Sì, ma parte soprattutto dall’esigenza di pensare a opportunità lavorative per i giovani, di creare competenze per inserirsi in determinati ambiti.

La lotta alla povertà educativa, in sostanza.

Che è poi il grande obiettivo delle fondazioni bancarie. Povertà educativa che sfocia sempre più spesso nel fenomeno Neet (non più studenti, disoccupati e non in cerca di lavoro, ndr) vera sciagura sociale e triste ipoteca sul futuro del Paese.

La sua idea di risposta?

Creare un percorso per far incontrare questi scopi con le regole ordinarie del private equity, e in seconda battuta con l’obiettivo di soddisfare le condizioni del Next Gen Eu.

In una parola «Esg».

Con la differenza che questi temi di sostenibilità sono sempre visti dall’ottica degli investitori, con diktat imposti dal mercato che investe in aziende Esg compliant. Qui invece il punto di osservazione è opposto: cosa devi fare tu Pmi per diventare Esg compliant.

E come verrebbe aiutata l’impresa giovane e Esg?

Le imprese Pmi in transizione digitale e ambientale, ricevono apporti in forma di capitalizzazione, e non di debito da restituire o finanziamento agevolato. Il venture entra con capitale di rischio che deve essere fatto fruttare dall’impresa. Imprese di giovani, siamo nell’ambito del Next Gen.

Quindi il fondo diventa partner delle imprese.

Esatto, ma sempre socio di minoranza. Non vogliamo far sedere nel sedile dietro l’imprenditore, ma dargli gli strumenti per condurre.

Il suo progetto verte su una fondazione di venture philanthropy.

C 'è un vento inarrestabile che soffia in questa direzione. una forma di sviluppo non solo imprenditoriale e finanziaria ma anche valoriale. L’impresa così diventa parte della comunità e potrà restituirle parte del ricevuto.

Con azioni di quale tipo?

Vario. La fondazione sarà il project manager, il collettore e il finanziatore di ogni progetto utile, dall’istruzione al sostegno alle persone deboli.

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