Unicredit riapre gli acquisti solo per gli sconti in fattura. Il mercato si rimette in moto
L’istituto si limiterà alle spese 2022: le pratiche dovranno avere un valore compreso tra 10mila e 60mila euro. Alla Camera il voto sul Dl Cessioni
Unicredit riparte. L’istituto di credito guidato da Andrea Orcel ha annunciato ufficialmente la riattivazione di un’offerta commerciale legata al mercato dei bonus edilizi. Riguarderà solo gli sconti in fattura e le spese sostenute nel 2022. Per ogni singola pratica saranno ammessi crediti di valore compreso da 10mila e 600mila euro. E tutti i crediti acquistati, tramite la società di cartolarizzazione Ebs Finance, saranno poi trasferiti all’esterno, tramite le cosiddette “ricessioni”.
È un segnale molto rilevante, che arriva in un contesto nel quale si sta delineando, già da quale giorno, una tendenza. Banco Bpm, che aveva già parlato di riapertura selettiva, ha comunicato un accordo per l’acquisto di crediti, legati a operazioni di super ecobonus, pari a 30 milioni da Sciuker Ecospace, controllata del gruppo Sciuker Frames, attivo nella progettazione e produzione di finestre ecosostenibili e schermature solari. Ancora, giovedì scorso Poste ha annunciato la disponibilità a riaprire il suo canale per l’acquisto dei crediti.
Sono gli effetti di due fenomeni. Da un lato, la moral suasion del ministero dell’Economia che, nelle scorse settimane, ha richiesto esplicitamente alle banche un impegno rinnovato sul fronte delle cessioni per dare un segnale agli esodati dei bonus edilizi. Dall’altro lato, poi, c’è la legge di conversione del decreto Cessioni (Dl n. 11/2023) che si prepara a incassare il via libera in prima lettura con il voto alla Camera.
Il testo, in base alle modifiche portate dalla commissione Finanze (relatore: Andrea de Bertoldi, FdI), contiene ora tre misure dedicate proprio a cercare di liberare la capacità di acquisto del mondo bancario e assicurativo (misurata dall’agenzia delle Entrate in 17,4 miliardi all’anno). Sul fronte della responsabilità di chi acquista, la legge di conversione ha integrato e chiarito i contenuti dell’elenco di documenti che serve a liberare il compratore da sanzioni in caso di problemi nel credito dal lato del venditore.
Poi, c’è lo spalmacrediti, la misura che consente ai cessionari di utilizzare i crediti in dieci anni, comunicando un’opzione: è stato esteso anche a bonus barriere e sismabonus e ai crediti formati entro fine marzo ma, ad oggi, resta in attesa di attuazione da parte delle Entrate.
Infine, c’è la norma che consente la conversione dei crediti non sfruttati in Btp almeno decennali. Questa conversione riguarderà solo gli interventi con spese sostenute entro fine 2022. E potrà essere esercitata sulle emissioni ordinarie di titoli di Stato a partire dal primo gennaio 2028, a condizione però che la banca abbia esaurito, nell’anno considerato, la propria capienza fiscale massima.
Tornando all’offerta di Unicredit, questa sarà diretta agli «operatori che hanno completato i lavori e necessitano di cedere i crediti». Quindi, non riguarderà i committenti, ma imprese, artigiani e professionisti che abbiano maturato i crediti fiscali per effetto di uno sconto in fattura su spese sostenute nel 2022. Fondamentali, anche alla luce delle nuove regole sulla responsabilità solidale, i documenti: la pratica dovrà essere completa di tutta la documentazione richiesta nel corso dell’istruttoria, con asseverazioni, attestazioni e visto di conformità per tutte le tipologie di intervento, oltre che di codice univoco.
I crediti acquisiti verranno riceduti a clienti terzi. A questo scopo sono già stati conclusi accordi con sei operatori di mercato operanti in diversi settori: grande distribuzione, moda, sanità, agenzie del lavoro temporaneo e produzione/distribuzione di energia. Accanto a questi, stanno per essere stipulati undici ulteriori accordi, «per un controvalore che consentirà l’assorbimento progressivo dei crediti fiscali che la banca acquisterà dalla propria clientela, realizzando di fatto una soluzione di sistema imprese-banca-imprese».
Spiega Andrea Orcel, amministratore delegato e responsabile per l’Italia di Unicredit: «L’iniziativa aiuterà imprese, professionisti e artigiani a liberare spazio fiscale e ottenere liquidità, un elemento importante per tornare alla migliore capacità operativa e commerciale. Le piccole attività economiche sono una parte fondamentale della nostra economia e sono quindi lieto di poter aggiungere un’altra iniziativa al nostro più ampio programma di sostegno a loro favore».