Professione

Cassa commercialisti, il patrimonio sfonda il tetto dei 10 miliardi

di Federica Micardi

Il patrimonio di Cassa dottori commercialisti ha superato, nel 2021, i 10 miliardi di euro, per attestarsi a 10.112 milioni di euro (nel 2020 era di 9,3 miliardi). L’anno appena concluso ha fatto registrare un aumento dell'avanzo corrente del 67%, pari in termini assoluti a 797 milioni di euro (467 milioni nell'anno precedente).

Il rendimento netto del patrimonio investito, inclusa la componente immobiliare, è di +6,22% (in aumento rispetto al +1,91% registrato nel 2020). Il patrimonio mobiliare della Cassa, cresciuto in un anno del 14,4%, è pari a circa 9,5 miliardi. Il rendimento complessivo della componente finanziaria, esclusi i fondi immobiliari riservati di cui la Cassa è unico sottoscrittore, è del 7,85% (+6,59% al netto delle tasse).

Bene la performance degli investimenti: i proventi della gestione mobiliare crescono del 71,9% e ammontano a 275 milioni mentre quelli della gestione immobiliare sono passati da 15,1 a 15,7 milioni.

Il valore complessivo del patrimonio immobiliare ( 36 immobili) è di circa 324,9 milioni di euro.

Cresce del 2,1% - pari a circa 1.400 unità - il numero di iscritti che a fine del 2021 è pari a 72.061 (70.597 nel 2020); più significativo, in termini percentuali, l’aumento dei pensionati, +10%, che sono in tutto 9.903; un aumento previsto dalla Cassa, la gobba previdenziale che si confermerà anche quest’anno, è legata all’uscita dal mondo del lavoro degli iscrittti del ’96 chiamati a scegliere tra l’iscrizione alla Cassa o alla gestione separata Inps. Resta alto, pari al 7,3% il rapporto tra iscritti e pensionati. I ricavi da contributi, in crescita anche quest’anno, sfiorano i 948 milioni (erano 897 milioni nel 2020). È di 337,4 milioni l’importo delle pensioni erogate (313,9 milioni nel 2020) .

Il contributo soggettivo obbligatoria della Cassa è del 12%, ma grazie alla possibilità di versare in forma volontaria un contributo maggiore per garantirsi una pensione più alta, quest’anno la percentuale media del contributo soggettivo versato è del 13,49%, dato in crescita da otto anni. A versare una contribuzione maggiore sono soprattutto i più giovani, che con il passaggio al sistema contributivo, avranno un assegno più basso rispetto a chi ha il calcolo retributivo o misto.

In crescita il reddito medio degli iscritti, che nel 2021, è stato di 68mila euro,+1,1% rispetto al 2020, mentre il volume d'affari medio, cresciuto in un anno dell’1,55%, è intorno ai 120mila euro. «Specie in un anno come il 2021 – commenta Stefano Distilli, presidente di Cassa dottori commercialisti - in cui è stata introdotta la possibilità di esonero contributivo per i professionisti iscritti alle casse di previdenza, aver registrato un aumento dei ricavi da contributi dimostra non solo la consapevolezza, da parte dei nostri iscritti, della centralità del risparmio previdenziale, ma anche di come la professione del dottore commercialista sia da sempre anticiclica e quindi in grado di tenere anche nei momenti di difficoltà del contesto generale».

In leggero calo, rispetto al primo anno della pandemia, gli investimenti nel welfare, pari nel 2021 a 20,36 milioni e nel 2020 a 23,2 milioni. La cifra destinata al welfare è comunque superiore ai dati pre-pandemia quando si attestava intorno ai 15 milioni. A proposito di welfare Cassa dottori ha ottenuto il nullaosta dei ministeri vigilanti per aumentare dal 2% al 5% l’avanzo di amministrazione da investire nell’assistenza.

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