Finanza

Transizione ecologica, alle Pmi 100 milioni per i patti territoriali

Agevolabili dalla produzione agricola agli interventi sulle infrastrutture. Fino a 10 milioni per progetto pilota

di R. R.

Sbloccati dal ministero dello Sviluppo economico 100 milioni per sostenere progetti pilota innovativi di Pmi ed enti locali su transizione ecologica, autoimprenditorialità, turismo e cultura, riqualificazione aree urbane e interne. Dopo oltre due anni dall’entrata in vigore del decreto crescita del 2019 (n. 34) arriva il bando “semplificato” per accedere ai fondi delle agevolazioni concesse per le iniziative produttive nell’ambito dei patti territoriali e dei contratti d’area rimasti inutilizzati. Il decreto firmato da Sviluppo economico e dall’Economia che, dopo una lunga gestazione, approda alla registrazione ella Corte dei conti fissa criteri e modalità di accesso ai finanziamenti dei progetti pilota.

In particolare viene definito l’ambito soggettivo di applicazione delle nuove misure prevedendo, tra l’altro, che possono ottenere il finanziamento degli interventi imprenditoriali le piccole e medie imprese regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese, che non hanno procedure concorsuali in corso o non sono in stato di fallimento o in amministrazione controllata, che sono in regola con gli obblighi contributivi e con le norme in materia edilizia e urbanistica, del lavoro e Inail, che non hanno aiuti bloccati dalla Ue o sanzioni interdittive, o ancora, nel caso di agevolazioni già concesse nei due anni precedenti la presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni, che non hanno effettuato una delocalizzazione verso lo stabilimento per il quale vengono richiesti gli aiuti e che si impegnano a non farlo nei due anni successivi al completamento dell’investimento iniziale oggetto della domanda di finanziamento.

Sono finanziabili, come spiega il bando, progetti di investimento, di avviamento, la produzione agricola primaria, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti agricoli e infine i progetti di investimento nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Il bando si applica anche agli interventi infrastrutturali e in particolare a quelli che prevedono la creazione o l’ammodernamento di infrastrutture pubbliche destinate prevalentemente al bacino dell’utenza locale del patto territoriale, non idonee ad attirare clienti o investimenti da altri Stati membri.

Saranno i soggetti responsabili dei patti territoriali a presentare una sola domanda di assegnazione dei contributi relativa a un solo progetto pilota. L’ammontare massimo del contributo assegnabile a ogni progetto è di 10 milioni. Ai soggetti responsabili anche l’onere di selezionare, sulla base di una procedura trasparente e aperta, gli intervenenti imprenditoriali e/o pubblici che costituiscono ciascun progetto pilota.

La valutazione tecnica dei progetti pilota, a seguito della positiva conclusione delle verifiche è svolta da una Commissione nominata con decreto dello Sviluppo economico, costituita da cinque componenti, di cui tre in rappresentanza dello Sviluppo economico, uno in rappresentanza dell’Economia e uno in rappresentanza di Unioncamere. Al termine delle attività istruttorie, svolte entro 120 giorni dalla data di chiusura della finestra di presentazione dei progetti pilota, la Commissione definirà una graduatoria. In caso di parità di punteggio, verrà preferita nella graduatoria la domanda che ha ottenuto un punteggio maggiore nell’ambito del criterio di valutazione. Lo Sviluppo economico approverà la graduatoria predisposta dalla commissione e assegnerà i contributi ai soggetti responsabili, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Per l’ultima domanda agevolabile, qualora le risorse residue non consentissero l’integrale accoglimento delle richieste, i contributi saranno concessi in misura parziale, con la possibilità di rimodulare il progetto pilota.

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