Adempimenti

Commercialisti, si avvicinano versamenti e compensazione in F24 per i contributi alla Cassa

Mandato al Cda dell’assemblea dei delegati di Cassa dottori per valutare la fattibilità. In arrivo un contributo di paternità da mille a 2mila euro

di Giovanni Parente

Primo passo per il versamento dei contributi in F24 con la prospettiva anche della compensazione attraverso il mandato al Cda di procedere sulla valutazione della fattibilità. Istituzione di un contributo di paternità da mille a 2mila euro. Adeguamento del livello della pensione di inabilità a 14mila euro e dell’importo minimo della pensione indiretta. Possibilità di riscattare «una tantum» i periodi di iscrizione annullati. Incremento del meccanismo premiale nel computo del trattamento pensionistico nella fascia di versamento delle aliquote tra il 18% e il 22 per cento. Parere positivo per consentire al Cda di procedere all’aggiornamento del coefficiente di trasformazione in base alla speranza di vita Istat. Sono alcuni dei punti affrontati e deliberati nell’ultima assemblea dei delegati di Cassa dottori commercialisti (Cdc). Punti che per essere pienamente operativi dovranno superare poi il vaglio dei ministeri vigilanti (Economia e Lavoro).

Dopo una discussione, l’assemblea ha dato mandato a maggioranza al Cda di continuare lungo la strada di portare avanti la valutazione sulla possibilità di versare i contributi alla Cassa dottori anche attraverso il modello F24. Questo consentirebbe di poter accedere anche alla compensazione, ad esempio, con eventuali crediti d’imposta. Si tratterebbe di una modalità aggiuntiva rispetto a quelle attuali che sono il Mav, PagoPa e l’addebito diretto su conto corrente. Naturalmente oltre alla fattibilità tecnica, si tratterà anche di portare avanti l’interlocuzione con l’agenzia delle Entrate attraverso la quale passerà materialmente l’incasso dei contributi dovuti alla Cassa per trovare la soluzione più efficiente dal punto di vista gestionale.

Dall’assemblea dei delegati è arrivato l’ok all’unanimità alla delibera che istituisce il contributo di paternità pari al 5% del reddito professionale dichiarato che andrà da un minimo di mille a un massimo di 2mila euro. Una misura che va a completare così gli interventi a sostegno della genitorialità.

Arriverà anche un adeguamento al rialzo delle pensioni di inabilità che non saranno inferiori a circa 14mila euro e un innalzamento dell’importo minimo della pensione indiretta. Sarà poi prevista la possibilità di recuperare «una tantum» i periodi contributivi annullati, per i quali è stato interamente pagato il contributo integrativo, per dare risposta ai professionisti che si sono trovati con periodi previdenziali non più riconosciuti a seguito, ad esempio, di una condizione di incompatibilità. Di fatto, si concretizzerà in un riscatto che consentirà di recuperare gli anni “mancanti” nel montante attraverso il sistema contributivo e con il vincolo di essere in regola con i versamenti alla data del 31 dicembre dell’anno precedente al quale viene attivata la procedura.

Ancora, sarà rafforzato il meccanismo premiale che consente la maggiorazione dell’aliquota di computo dei contributi al crescere dell’aliquota di versamento applicata al reddito, al fine di incrementare la futura quota di pensione calcolata con il metodo contributivo. In pratica, anche a partire dai versamenti compresi tra l’aliquota del 18% e del 22% scatterà la possibilità di aggiungere due decimali per ogni punto in più di versamento che potranno far lievitare la premialità dall’attuale 4% al 5 per cento. In sostanza, chi oggi già versa il 22% del reddito si vede riconosciuto il 26% mentre, una volta approvata la delibera dai ministeri, riceverà il 27 per cento.

Infine dall’assemblea dei delegati è arrivato parere positivo all’aggiornamento del coefficiente di trasformazione per il calcolo della pensione contributiva tenuto conto dell’aspettativa di vita Istat.

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