Adempimenti

Cassa straordinaria estesa alle piccole aziende

Vi accedono le imprese fino a 15 addetti iscritte al Fondo di integrazione salariale

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di Enzo De Fusco e Carmelo Fazio

L’assegno di integrazione straordinario per crisi, riorganizzazione e solidarietà si applica anche alle aziende fino a 15 dipendenti iscritte al Fis e per accedervi sono previste modalità semplificate rispetto alle grandi aziende. Lo stabilisce il decreto ministeriale 33/2022 che ha modificato il decreto 94033/2016 che disciplinava la Cigs per le aziende sopra i 15 dipendenti.

Pertanto, una prima novità di sistema consiste nel fatto che l’aggiornato Dm 94033 disciplina la Cigs sia per le aziende oltre i 15 dipendenti sia per quelle con organico inferiore, iscritte al Fis, che hanno accesso all’assegno di integrazione salariale con causali straordinarie.

Una seconda novità riguarda le aziende con più di 15 dipendenti che accedono alla Cigs per riorganizzazione «per realizzare processi di transizione». Il ministero del Lavoro, in coerenza con le anticipazioni contenute nella circolare 1/2022, specifica che ricorre questa sottocausale laddove nel programma di cassa integrazione si intendano perseguire azioni dirette alla transizione e riconversione produttiva ovvero funzionali a rispondere in maniera efficace all’evoluzione dei contesti economici e produttivi. Accendendo a questa opportunità, le imprese devono dimostrare la copertura finanziaria degli investimenti e non è necessario che il valore di quest’ultimi sia superiore al valore medio annuo degli investimenti, della stessa tipologia, operati nel biennio precedente.

Le ulteriori novità del decreto riguardano l’assegno d’integrazione salariale del Fis cui sono state estese le causali di riorganizzazione, crisi e solidarietà. Sull’argomento, la circolare Inps 18/2022 aveva anticipato che «per i datori di lavoro che occupano mediamente fino a 15 dipendenti nel semestre precedente, il Fondo di integrazione salariale potrà riconoscere prestazioni per causali di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa sia ordinarie sia straordinarie» e questo perché le dimensioni di queste aziende non consentivano l’accesso alla Cigs.

Per accedere al Fis con la causale di riorganizzazione, il datore di lavoro deve presentare un programma volto a fronteggiare le inefficienze della struttura gestionale, commerciale, produttiva o di prestazione di servizi attraverso interventi idonei a gestire le inefficienze o processi di transizione, anche eventualmente mediante un aggiornamento tecnologico o digitale. Il programma deve essere finalizzato a un «consistente» recupero occupazionale e si richiede di presentare un piano di gestione non traumatica delle eccedenze di personale.

Il percorso di semplificazione coinvolge anche la causale di crisi dell’assegno d’integrazione salariale. Per accedere alla cassa, la crisi può sussistere anche in considerazione degli effetti che la situazione di difficoltà potrà produrre immediatamente dopo l’istanza amministrativa. L’assegno di integrazione salariale straordinario potrà essere autorizzato anche quando la situazione di crisi sia conseguente a un evento improvviso e imprevisto.

Infine, il Dm estende al Fis la causale solidarietà e, in linea con le altre aziende, il presupposto per accedervi è rappresentato dall’accordo con le organizzazioni sindacali.

Va ricordato che le causali ordinarie e straordinarie del Fis possono essere utilizzate nel limite di 26 settimane per le aziende oltre i 5 dipendenti e 13 settimane per le aziende con un organico inferiore.

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