Forfettari, oltre i 25mila euro scatta l’obbligo di fattura elettronica. Al via anche le sanzioni Pos

Fattura elettronica anche per i forfettari a partire dal 1° luglio 2022 ma con l’esclusione di chi ha ricavi o compensi entro 25mila euro almeno fino al 2024. E sanzioni per gli esercenti che rifiutano l’uso del Pos a partire dal 30 giugno 2022. Sono due novità previste del decreto legge sulle ulteriori misure per l’attuazione del Pnrr, esaminato dal Consiglio dei ministri del 13 aprile.

La prima novità riguarda dunque i soggetti che fruiscono dei regimi di vantaggio, che oggi sono formalmente esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica. Il nuovo decreto “Pnrr 2” cancella l’esenzione e impone un vincolo generalizzato dal prossimo 1° luglio. Anche se con un caveat aggiunto all’ultimo momento durante l’esame del decreto in Consiglio dei ministri: per i contribuenti più “piccoli”, entro i 25mila euro di ricavi o compensi, l’obbligo non scatta fino al 2024.

In questo quadro va però sottolineato che – come ha ricordato a Telefisco 2022 il direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini (si veda l’articolo) – su circa un milione e seicentomila di partite Iva in flat tax, quasi la metà già utilizza la e-fattura.

L’esonero decade dal 1° luglio 2022, ma è comunque previsto che per il terzo trimestre 2022 le sanzioni non si applicano ai forfettari «se la fattura elettronica è emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione».

La seconda novità fiscale riguarda invece i pagamenti elettronici. In particolare, i commercianti che rifiutano le transazioni con moneta elettronica. Il decreto “Pnrr 2” corregge la traiettoria del precedente (Dl 152/21), che aveva fissato le sanzioni a partire dal 1° gennaio 2023 (si veda l’articolo). La data viene infatti anticipata al 30 giugno 2022.

Chi non accetta pagamenti con carta, di qualsiasi importo, sarà passibile di una sanzione pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione rifiutata (articolo 15, comma 4-bis, del Dl 179/2012).

Nonostante l’obbligo di accettare i pagamenti tramite Pos sia in vigore dal 30 giugno 2014, le sanzioni non sono mai diventate effettive. Dopo averne modificato la struttura con il Dl 152/21 (punendo il rifiuto a prescindere dall’importo dovuto dalla controparte), il Governo tenta dunque di accelerare. Anche se resta il tema dei controlli: come verificare capillarmente l’uso dei Pos, senza far leva sul famoso “contrasto di interessi” tra esercenti e clienti?