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Sistema tessera sanitaria, sanatoria errori formali per l’omesso o tardivo invio dei dati

Necessario versare 200 euro per ciascun periodo d’imposta e rimuovere le irregolarità o le omissioni; ove il sistema non dovesse consentire il nuovo invio dei dati va fatta comunicazione alle Entrate

Rosanna Acierno

La domanda

È stata inviata oltre il termine di un anno la comunicazione al Sistema Tessera sanitaria. La sanatoria errori formali 2023 prevede la possibilità di sanare l’omissione versando la somma di 200 euro per ogni anno e si provveda ad adempiere l’omesso adempimento entro un certo termine. La comunicazione è però già stata fatta dopo oltre un anno e il sistema non l’ha accolta «perché relativa al periodo d’imposta precedente a quello della dichiarazione». Può essere fatta la sanatoria errori formali ? Si deve re-inviare la comunicazione ?
G. F. - Venezia

Le risposte ai due quesiti sono entrambe affermative. Secondo quanto chiarito dall’agenzia delle Entrate con la circolare 27 gennaio 2023, n. 2, paragrafo 1, nella definizione delle violazioni formali commesse fino al 31 ottobre 2022 e prevista dall’articolo 1, commi 166 e seguenti della legge 197/2022 rientrano anche le violazioni inerenti all’omessa o tardiva comunicazione dei dati al Sistema Tessera sanitaria di cui all’articolo 3, comma 5 bis del Dlgs 175/2014.

Secondo poi quanto stabilito nei commi 166 e 167 dell’articolo 1 della legge 197/2022, le violazioni formali possono essere regolarizzate con il versamento di una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni, eseguito in due rate di pari importo, la prima attualmente fissata originariamente entro il 31 marzo 2023 e poi prorogata al 31 ottobre 2023 dall’articolo 17 del decreto Bollette approvato in Consiglio dei ministri il 28 marzo e la seconda fissata entro il 31 marzo 2024.

In forza del successivo comma 168, la regolarizzazione si perfeziona, oltre che con il pagamento delle somme dovute ai sensi del comma 167, con la «rimozione delle irregolarità od omissioni». Ne deriva, in linea generale, che le irregolarità, infrazioni o inosservanze compiute entro il 31 ottobre 2022 devono essere rimosse - per ciascun periodo d’imposta - al più tardi, entro il termine di versamento della seconda rata (31 marzo 2024).

Pertanto, alla luce di quanto finora esposto, si ritiene che nel caso prospettato, il sostituto possa aderire alla definizione delle violazioni formali per sanare il tardivo invio della comunicazione dei dati al Sistema Tessera sanitaria:
• versando (anche mediante compensazione) entro il 31 ottobre 2023 mediante F24 l’importo di 200 euro, indicando nella sezione “Erario” il codice tributo TF44, istituito dalla risoluzione 6/E/2023, e nel campo «Anno di riferimento» l’anno solare a cui si riferisce la violazione;
• re-inviando, preferibilmente sempre entro il 31 ottobre 2023 (sebbene per la rimozione della violazione il termine fissato dalla legge è il 31 marzo 2024), la comunicazione dei dati al Sistema Tessera sanitaria.

Ove poi, a causa del sistema telematico dell’agenzia delle Entrate, il re-invio della comunicazione non fosse nuovamente accettato, per prudenza, potrebbe essere opportuno notiziare l’agenzia delle Entrate circa la volontà di regolarizzare con istanza in carta libera inviata entro il 31 marzo 2024, dimostrando le ragioni per cui la regolarizzazione non può avvenire.

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