Nove Testi unici in cantiere per far decollare la riforma
Il direttore delle Entrate Ruffini: «Al lavoro per fornire al Governo il perimetro su cui intervenire con i decreti attuativi». In arrivo videotutorial per professionisti e flcontribuenti
Il cantiere della riforma fiscale partirà dai Testi unici. Dalle imposte sui redditi all’Iva, dalla riscossione alle tax expenditures. Sono nove i macrotemi su cui è in corso una sorta di working progress delle Entrate per preparare il terreno delle futura attuazione della delega. Ad anticiparlo è stato il direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, nell’intervento durante il convegno «La delega fiscale: università, politica e professioni a confronto» organizzato dal Gruppo 24 Ore all’Università di Roma 3.
Un’operazione, dunque, propedeutica ai successivi interventi con i decreti delegati. «Stiamo lavorando alla predisposizione dei Testi unici in modo tale che, una volta chiarito il perimetro d’azione, il Governo possa adottare le scelte che riterrà opportune» ha spiegato Ruffini. L’obiettivo è proprio quello di spianare la strada, anche perché avere un «campo d’azione definito rende più semplice intervenire e poi attuare le misure». Il metodo di lavoro che sta seguendo l’Agenzia è quello di predisporre già i Testi unici per poter mettere a confronto le regole attualmente in vigore e quelle che verranno adottate successivamente con gli interventi della riforma.
Lavoro tutto in salita, a causa della bulimia legislativa che contraddistingue il fisco italiano. «Ci siamo divertiti con il viceministro all’Economia Leo a contare le leggi vigenti: sono tra 800 e 900. Al di là di partecipare a “Rischia tutto”, a poco servono per la crescita economica e rendono frustrante e snervante l’attività professionale», ha fatto notare Ruffini. «Mettere in ordine le norme e i testi unici - ha poi aggiunto - è la parte più importante di tutta la delega».
Il tema delle semplificazioni è stato affrontato anche sotto il profilo degli adempimenti. Come nel caso del 730 precompilato, che da ieri è possibile modificare o accettare. «Ogni anno la precompilata è sempre più ricca di informazioni: va apprezzato il progresso costante di questa riforma» ha evidenziato Ruffini, ricordando che per la predisposizione dei modelli 2023 sono stati utilizzati tra dati sui redditi e sugli oneri che danno diritto a deduzioni o detrazioni circa 1,3 miliardi di informazioni. Ma l’intenzione è di utilizzare ulteriormente la tecnologia anche nell’ottica di rendere più semplice il dialogo con i contribuenti e professionisti che li assistono. Dopo i due videotutorial proprio sull’invio della precompilata e sulla delega alla persona di fiducia, ne sono in arrivo anche altri sull’utilizzo del canale Civis in particolar modo su comunicazioni di irregolarità e cartelle, correzioni F24, controlli formali (36-ter), autotutela locazioni e consegna documenti (con richiamo al 36-bis). E, come ha rimarcato il direttore delle Entrate, «utilizzando bene questi strumenti viene anche ridotta l'esigenza di andare negli uffici».
L’esigenza di semplificare e razionalizzare tutta la filiera fiscale è stato uno dei fili conduttori dalle sei tavole rotonde che hanno caratterizzato la mattinata di confronto in accademia. La stesura dei decreti dovrà evitare le trappole di un sistema ancora molto farraginoso (che rischia per esempio di vanificare la mini Ires, se non verrà disciplinato contestualmente il trattamento dei crediti di imposta qualificati oltre ai meccanismi sui dividendi) e rendere fluido e virtuoso il nuovo rapporto di interdipendenza tra il procedimento/processo tributario e quello penale.
Anche sul versante delle sanzioni, che a rigor di delega dovranno essere proporzionate e non più ridondanti (ne bis in idem sostanziale) il percorso di uscita dalla triade amministrativo/penale/231 (che in alcuni casi ha portato il tributo al 1800% del suo valore iniziale) appare facile solo sulla carta.