Imposte

Detrazioni, ancora poche le idee sul riordino

Proposte per i pagamenti diretti, ma sui tagli i partiti indicano solo chi tutelare

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Il riordino delle spese fiscali non riesce a scaldare i cuori della politica. Dopo anni di annunci, che si rincorrono dal 2011, la revisione di agevolazioni e bonus fiscali anche nelle proposte di modifica della delega non ha trovato nuovi spunti di intervento da parte dei partiti, almeno in termini di tagli e riordino. Il governo nel disegno di legge ha previsto di rivedere deduzioni e detrazioni Irpef tenendo conto della loro finalità e dei loro effetti sul piano dell’equità e dell’efficienza dell’imposta.

Sul principio di legge delega fissato dall’Esecutivo per revisione delle tax expenditures, peraltro presentato alla Camera senza troppi dettagli, le forze di maggioranza hanno al contrario rilanciato con una sorta di cashback delle spese fiscali. Italia Viva, dal canto suo, chiede di introdurre un sistema di rimborso diretto del beneficio fiscale. Il contribuente, a fronte di spese effettivamente sostenute con strumenti di pagamento tracciabili, potrebbe scegliere di farsi saldare le detrazioni in via diretta sul conto corrente.

Un meccanismo che il Movimento 5 Stelle continua a rilanciare da tempo parlando di un vero e proprio cashback fiscale. Sulla stessa linea di Italia Viva, infatti, i Cinque stelle puntano a introdurre un sistema opzionale per il rimborso diretto in denaro ai contribuenti Irpef che effettuano spese con strumenti di pagamento elettronici. Si tratterebbe di un ulteriore incentivo all’utilizzo della moneta digitale e allo stesso tempo anche di una semplificazione degli adempimenti sia in termini di dichiarazione dei redditi sia di versamento in autotassazione delle imposte dovute.

L’obiettivo è dunque quello di rendere più semplice, rapido, equo ed efficace l’utilizzo dei benefici legati alle spese fiscalmente agevolate. Le somme riconosciute dal fisco potrebbero essere direttamente accreditate su conti correnti bancari. La macchina del cashback è soltanto ferma ai box e potrebbe consentire di tagliare i tempi di attesa del rimborso, non più ancorati ai termini e alle scadenze della dichiarazione dei redditi.

Nel tentativo di allargare e definire il principio della legge delega introdotto dall’esecutivo sulle tax expenditures, invece, Liberi e Uguali chiede che dal riordino di detrazioni e deduzioni siano salvaguardate le agevolazioni di natura sociale come le spese sanitarie e quelle sostenute per i mutui prima casa. Ancora più ricco l’elenco di tutele chieste dal Pd: redditi di lavoro dipendente e autonomo, pensioni, imprese minori, famiglia, salute, persone svantaggiate, patrimonio artistico e culturale, ricerca, istruzione, ambiente e innovazione tecnologica. La caccia alle risorse dovrebbe quindi rivolgersi altrove, a partire dai sussidi ambientalmente dannosi.

Lo sfoltimento di aliquote agevolate, sconti, regimi speciali e bonus di varia natura è dunque rimessa nelle mani del Governo che, con l’attuazione della delega, dovrà decidere che cosa salvare e cosa tagliare, secondo principi di «equità e di efficienza del prelievo fiscale».

Sempre che i tanti ostacoli politici e tecnici non spingano il dossier verso l’ennesimo rinvio.

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