Imposte

Verso Telefisco / Beni strumentali, ricerca, innovazione: pianificazione in tre step per i tax credit investimenti

L’orizzonte pluriennale delle agevolazioni consente alle imprese di organizzare al meglio le proprie scelte. Tra gli aspetti determinanti, il set documentale, la cumulabilità e il momento della spesa

di Emanuele Reich e Franco Vernassa

Ultimi controlli per l’anno 2021 e pianificazione per i prossimi esercizi. Questi sono i due obiettivi che coinvolgono gli investimenti da cui nascono i crediti d’imposta sui beni strumentali e per ricerca e sviluppo, innovazione e design.

In primo luogo, le imprese dovranno prestare particolare attenzione alla predisposizione e conservazione della documentazione di supporto (che include relazioni complete ed esaustive, perizie ove richieste, presenza e validità del Durc), alla verifica della cumulabilità tra le diverse tipologie di crediti e alle norme procedurali sia preventive che successive all’utilizzo dei crediti d’imposta.

In secondo luogo, le agevolazioni sugli investimenti hanno ormai un orizzonte temporale sufficientemente lungo da permettere alle imprese di pianificarli in modo strategico ed in un’ottica di medio-lungo termine.

Da ultimo, è auspicabile una circolare strutturata sui diversi crediti al fine di dare certezza al comportamento delle imprese, anche alla luce, ad esempio, della sanatoria sul credito d’imposta ricerca e sviluppo per gli anni 2015-2019.

Investimenti complessi

Tra i tanti argomenti, un punto di interesse da riesaminare può essere costituito dal momento di effettuazione degli investimenti in beni materiali nel caso di investimenti complessi.

Nella risposta a interpello 723/2021 (ed anche nella risposta 895/2021), l’agenzia delle Entrate ha esaminato il caso di un acquisto di beni effettuato a cavallo di due esercizi. L’analisi dei contratti evidenzia che si è in presenza di una prestazione complessa che è costituita non solo dalla consegna del bene, ma anche da una serie di attività (installazione, calibratura, eccetera) che non sono meramente accessorie. Confermando l’applicazione delle regole generali dell’articolo 109 del Tuir, l’Agenzia chiarisce che affinché si realizzi il requisito della certezza occorre il completamento delle attività “non accessorie”, che si concretizza con il rilascio del certificato di fine collaudo.

Attività ammissibili

Un secondo punto di attenzione riguarda l’identificazione della attività ammissibili dei crediti d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione e design e l’individuazione delle spese ad esse pertinenti per determinare la corretta base di calcolo, sulla base delle regole comuni a tutti i crediti che prevedono che le spese:

O siano considerate ammissibili nel rispetto delle regole generali di effettività, pertinenza e congruità;

O rilevino temporalmente secondo i criteri di cui all’articolo 109, commi 1 e 2 del Tuir;

O siano effettivamente sostenute;

O corrispondano alla documentazione contabile predisposta dall’impresa con l’apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti, secondo quanto previsto dal comma 205 dell’articolo 1, legge 160/2019;

O si riferiscano ad attività per le quali è predisposta una Relazione Tecnica che ne illustri le finalità, i contenuti e i risultati.

Franco Vernassa tratterà il tema delle agevolazioni per gli investimenti a Speciale Telefisco, nell’ambito delle relazioni extra di Telefisco Advanced. Scopri tutti i dettagli sul sito dell'evento.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©