Imposte

Fondo di garanzia per le Pmi ma con dote ridotta da 300 a 50 milioni

di Carmine Fotina

Per le imprese in difficoltà con i crediti della Pubblica amministrazione interverrà il Fondo di garanzia Pmi. Il testo (non ancora definitivo) del decreto semplificazioni prevede la creazione di una sezione speciale (si veda Il Sole 24 Ore del 14 ottobre), la cui dotazione, prevista tra i 200 e i 300 milioni nelle prime bozze, scende però a 50 milioni.

La garanzia interverrà su finanziamenti già concessi a Pmi che, per effetto del ritardo nell’incasso di crediti vantati presso la Pa, sono in difficoltà nella restituzione delle rate. Rilevante il passaggio sulle banche ed intermediari finanziari: saranno anche loro a finanziare l’operazione, versando un «premio di garanzia in linea con i valori di mercato» che potrà essere “scaricato” sulla Pmi beneficiaria solo per un quarto dell’importo. Secondo la relazione illustrativa, il premio è giustificato dal fatto che la stessa banca, e non solo l’impresa, riceve un vantaggio dall’intervento che sblocca importi che le spettano (i crediti vengono ceduti alla banca).

Il Mise ha preparato la norma interpellando alcuni imprenditori finiti in crisi per gli alti crediti con la Pa, come Sergio Bramini. È previsto che la garanzia scatti nella misura massima dell’80% e fino a un importo garantito di 2,5 milioni. Si applicherà al minore tra due possibili importi. Il primo si riferisce al finanziamento non ancoro rimborsato, maggiorato degli interessi, contrattuali e di mora maturati. Il secondo importo corrisponde invece all’ammontare dei crediti verso la Pa scaduti da almeno 90 giorni.

Vengono poi previste due clausole. La garanzia è innanzitutto subordinata alla sottoscrizione di un piano (di durata massima di 20 anni) per il rientro del finanziamento. Inoltre, i crediti vantati nei confronti della Pa saranno ceduti, come detto, alla banca, per un importo pari al finanziamento non ancora rimborsato, maggiorato di interessi e mora.

La garanzia potrà essere escussa dalla banca solo in caso di mancato rispetto da parte della Pmi del piano di rientro. Modalità e limiti per la concessione della garanzia saranno definiti con un successivo decreto del ministero dello Sviluppo.

Quanto alla potenziale platea, la relazione illustrativa stima che la dotazione finanziaria di 50 milioni (cui si attinge per eventuali escussioni) può fare da leva per rilasciare garanzie per circa 300-350 milioni. Si ipotizza un valore medio della garanzia di 150mila euro per impresa. Potenzialmente il supporto, nella prima fase, potrebbe riguardare 1.600-1.700 Pmi.

La stessa relazione fa poi il punto sul fenomeno dei ritardati pagamenti della Pa. I tempi risultano aumentati nel 2018. Si era, nel 2017, a 95 giorni dall’emissione della fattura (contro i 30 stabiliti dalla normativa Ue, salvo deroghe speciali fino a 60 giorni). Nel 2018 la media è salita a 104 giorni.

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