Controlli e liti

Per il rientro dei capitali «2.0» partenza in salita

di Federica Micardi

Ieri si è ufficialmente aperta la voluntary bis, ma solo sulla carta. Dai segnali raccolti dagli operatori, infatti, sembra che al momento l’interessa per questa nuova emersione sia praticamente nullo. Già in passato l’attenzione si è risvegliata a ridosso della scadenza, ma i tempi tutto sommato stretti - l’adesione va comunicata entro la fine di luglio - non lasciano troppi margini.

«Faccio fatica ha trovare la logica in una nuova voluntary così a ridosso della precedente», commenta Armando Simbari dello Studio Dinoia, «se fossero passati due o tre anni - aggiunge - e la magistratura avesse dato segnali chiari nella lotta all’antiriciclaccio, le cose sarebbero diverse».

C’è freddezza verso la nuova emersione anche per Stefano Simontacchi, managing partner di BonelliErede che sul fronte domestico vede poche chance di emersione, date le attuali norme sul contante; un discorso diverso riguarda invece i capitali oltreconfine. «I Comuni stanno predispondendo per l’agenzia delle Entrate - ricorda Simontacchi - l’elenco di chi ha trasferito all’estero la residenza dal 2010 in poi, chi lo ha fatto per coprire capitali non emersi e ha interessi in Italia potrebbe decidere di salire su questo treno».

Gli operatori sono convinti che una spinta allavoluntary bis potrebbe arrivare dall’agenzia delle Entrate se desse segnali forti attraverso interventi mirati su chi ha deciso di rimanere nell’ombra. Un’altra leva potrebbe arrivare da liste di potenziali evasori, come già capitato con i “Panama papers”.

Per Luigi Belluzzo, global managing partner di Belluzzo&Partners: «La voluntary bis è ancora in una fase di analisi da parte dei contribuenti interessati», e aggiune «l’avviato scambio di informazioni tra amministrazioni, il cosiddetto Crs, farà sì che banche e service providers saranno “spinti” dalle loro regole interne a non supportare più i clienti e a denunciare alle loro autorità i comportamenti degli “irriducibili”. Mi risulta - conclude Belluzzo - che molte banche, anche in giurisdizioni “ex black”, abbiano già cominciato a dare informazioni in tal senso».

Se i diretti interessati per ora stanno alla finestra non si può dire lo stesso dei professionisti, che in attesa dei clienti sti stanno preparando.

Con la circolare COM_2017_031, per esempio, Assofiduciaria chiarisce i nuovi adempimenti degli intermediari ai fini dell’antiriciclaggio; diversi da quelli posti in essere nella prima edizione a causa del differente iter procedurale. Nella voluntary bis, infatti, l’agenzia delle Entrate interviene con un accertamento a posteriori, successivo all’autoliquidazione da parte del contribuente. Le fiduciarie, quindi, devono sempre effettuare l’adeguata verifica della clientela. Inoltre, ove oggetto della voluntary siano contanti o valori al portatore, devono richiedere ai contribuenti una dichiarazione sulle modalità e circostanze di acquisizione dei suddetti beni. Viene anche ampliata la casistica di operazioni sospette che la fiduciaria è tenuta a segnalare considerato che interviene nella procedura prima dell’agenzia delle Entrate. L’obbligo di SOS non è automatico, scatta ad esempio quando il fiduciario evidenzi che il contribuente non abbia provveduto spontaneamente al versamento di quanto dovuto in base all'istanza oppure sia a conoscenza di un invito al contraddittorio dell'Agenzia per il mancato o insufficiente versamento delle somme dovute. La circolare, consiglia, infine, in via cautelativa, di acquisire sempre preliminarmente dal fiduciante che effettua la voluntary, tutta la documentazione relativa alla procedura, compresa la relazione di accompagnamento.

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