Professione

Commercialisti, tutto da rifare per le elezioni

Con un’ordinanza il Tar Lazio conferma la sospensione delle elezioni. Decisione di merito il 22 febbraio 2022

di Federica Micardi

Nuovo round nella querelle sulle elezioni degli Ordini territoriali dei commercialisti, previste per l’11 e 12 ottobre e sospese dal Tar il 25 settembre in via cautelare. Sabato 16 ottobre il tribunale amministrativo per il Lazio, sezione terza quater, con l’ordinanza 5547, ha accolto il ricorso cautelare presentato dal commercialista Felice Ruscetta e stabilito che si esprimerà nel merito il 22 febbraio 2022. Elezioni dunque più lontane e, forse, commissariamento più vicino.

Il Tar sposa la tesi del ricorrente e ritiene applicabile al Consiglio nazionale il Dl 293/94 che disciplina la proroga degli organi amministrativi. Secondo il Tar il Dl 293 va coordinato con la norma che regola la categoria (decreto legislativo 139/2005), in base alla quale il Consiglio nazionale deve indire le elezioni almeno 30 giorni prima della scadenza del mandato; se ciò non fosse possibile resta in carica fino alla nomina del nuovo Consiglio. Il Dl 293, però, stabilisce che gli organi amministrativi non ricostituiti nei termini sono prorogati per un massimo di 45 giorni.

Ma come si è arrivati a questo punto? Le elezioni degli ordini, inizialmente erano state indette il 5 e il 6 novembre 2020; data prorogata a causa dell’emergenza Covid e poi annullata dal Tar Lazio, perché il regolamento, adottato dal Consiglio nazionale il 20 luglio 2020 e approvato dal ministero della Giustizia il 14 settembre 2020, non rispettava le pari opportunità. Il Consiglio nazionale ha quindi elaborato un nuovo regolamento il 12 maggio 2021 e, una volta ottenuto il beneplacito ministeriale, ha indetto nuove elezioni. Troppo tardi però: il 30 aprile, come sottolinea Ruscetta nel suo ricorso, erano scaduti i 45 giorni di prorogatio ex Dl 293.

I sindacati di categoria (Adc, con una lettera aperta al presidente e ai consiglieri, Aidc e Unione giovani) chiedono le dimissioni del Consiglio nazionale, opzione che lo stesso Consiglio aveva sottoposto ai presidenti degli Ordini nell’incontro del 6 ottobre; ma allora era stato invitato a continuare. Per ora il Consiglio non si esprime sui prossimi passi, in attesa di confrontarsi con i propri legali. La situazione è delicata; i consiglieri saranno infatti chiamati a rispondere delle decisioni adottate da maggio in poi. Il sottosegretario alla Giustizia, Paolo Francesco Sisto, assicura che la questione è già all’attenzione del ministero che presto valuterà il da farsi. Secondo il Tar già a maggio la Giustizia avrebbe dovuto prendere atto della decadenza del Consiglio in carica e nominare al suo posto un commissario.

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