Imposte

Aiuti in eccesso, Federturismo chiede la rateizzabilità

Le imprese plaudono all'assenza di sanzioni, ma chiedono più tempo. Il versamento in unica soluzione delle somme eccedenti in una fase di rincari pregiudica la ripresa

Restituzione agevolata degli aiuti Covid in eccesso ricevuti dalle imprese turistiche durante il Covid. L’articolo 1, commi 595-602 della Legge di bilancio 197/2022 individua le soluzioni per le molte imprese che hanno superato i limiti imposti dalla sezione 3.1. del temporary framework. Secondo le schede di lettura parlamentari, la norma è volta a spingere gli operatori del turismo ai necessari controlli, nonché a semplificare la restituzione. Le imprese però chiedono più tempo.

Il comma 595 della Legge di bilancio elenca innanzitutto le misure legislative agevolative delle imprese turistiche introdotte durante il periodo pandemico, e cioè: l’articolo 182, comma 1 del Dl 34/2020 che ha istituito un fondo destinato a sostenere le agenzie di viaggio, i tour operator, le imprese turistico-ricettive, le agenzie di animazione per feste e villaggi turistici, le strutture all’aperto come i campeggi; l’articolo 183, comma 2 dello stesso decreto, che ha istituito un fondo per le emergenze delle imprese culturali, destinato anche al ristoro delle perdite per l’annullamento di spettacoli, fiere, congressi e mostre; l’articolo 79, del Dl 104/2020, che ha riconosciuto un credito di imposta del 65% per le spese di riqualificazione e miglioramento delle strutture ricettive, inclusi agriturismo e strutture termali; e l’articolo 6-bis, commi 3 e comma 11 del Dl 137/2020, il primo che ha rifinanziato il fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali, il secondo che ha istituito un fondo per la valorizzazione a fini turistici di siti speleologici e grotte.

Il comma 596 dispone che questi aiuti possano essere cumulati con altri da ciascuna impresa. In caso di superamento dei massimali, prevede il comma 597 che l’importo dell’aiuto eccedente sia volontariamente restituito , comprensivo di interessi. Se la restituzione non è volontaria, per il successivo comma 598 il corrispondente importo deve essere sottratto dagli aiuti di Stato successivamente ricevuti dalla medesima impresa. Come stabilisce il comma 599, non è prevista l’applicazione di sanzioni in caso di restituzione.

La norma, che riguarda le sole imprese turistiche, richiede un decreto attuativo e, secondo gli operatori, necessita di correzioni. «La disposizione - precisa la presidente di Federturismo Marina Lalli – prevedendo la restituzione in un’unica soluzione delle somme ricevute in eccesso, rischia di essere un ulteriore colpo alla faticosa ripresa in atto. Ancorché dovuta, la restituzione in questa fase andrebbe congelata, o per lo meno rateizzata senza interessi, in attesa di un calo dei costi complessivi a carico delle aziende (energia, materie prime) che oggi erodono marginalità e bilanci. Abbiamo apprezzato il fatto che il Governo, riconoscendo il problema, si sia detto disponibile a trovare soluzioni» conclude la presidente Lalli.

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