Imposte

Dl aiuti, mossa da 14 miliardi: tutte le misure varate dal Consiglio dei ministri

Taglio accise sui carburanti, crediti d’imposta e fondo ristori Pmi

Via libera del Consiglio dei ministri ai decreti aiuti per famiglie e imprese. Una mossa da 14 miliardi di euro, più del doppio di quanto preventivato. Si va dal taglio delle accise sui carburanti e dell’Iva per il gas naturale (fino all’8 luglio) alle misure a sostegno di famiglie e imprese. Un’operazione resa possibile – a livello di copertura finanziaria – anche dalla tassa sugli extrapofitti, che consente al Governo. Previsto anche l’aumento del 50% del credito d’imposta per gli investimenti di Transizione 4.0 e un credito d’imposta per le aziende gasivore del 25% con effetto retroattivo.

Caro benzina, taglio accise prorogato all’8 luglio

Ancora due mesi di accise ridotte contro il caro benzina. Con il decreto approvato lunedì maggio e il governo proroga dal 3 maggio all’8 luglio lo sconto alla pompa di 0,25 centesimi (che diventano poco più di 30 centesimi con l’Iva) su benzina, gasolio e Gpl e tagliano le accise anche sul metano per autotrazione. E visto che il taglio sul metano potrebbe essere poco significativo, il decreto prevede anche l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata del 5% sulle forniture del gas naturale impiegato in autotrazione. Uno sconto alla pompa per gli automobilisti che, stando alla relazione tecnica allegata al decreto legge, vale 2,1 miliardi.

Aggiornamento, poi, a metà luglio del termine per gli esercenti per trasmettere le giacenze nei serbatoi (all’8 luglio) per la «corretta applicazione» del taglio delle accise. Ci sarà anche il monitoraggio anti-speculazioni di Mister Prezzi che si potrà avvalere anche della Gdf.

Gasivori, bonus più alto: assist all’autotrasporto

Tra le misure a favore delle imprese, nella bozza circolata nella serata di lunedì 2 maggio si prevede che l’agevolazione per i gasivori salga dal 20 al 25 per cento. Risulta poi innalzato allo stesso livello anche il beneficio previsto per tutte le altre imprese, non gasivore ma comunque caratterizzate da significativi esborsi su quel fronte. E viene portato al 15% (dal precedente 12%) anche il credito d’imposta che è stato concesso alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kilowatt, diverse dagli energivori.

Il provvedimento prevede inoltre un nuovo contributo per l’autotrasporto: si tratta di un credito d’imposta nella misura del 28 per cento della spesa sostenuta nel primo trimestre dell’anno per l’acquisto del gasolio impiegato per veicoli di categoria euro 5 o superiore.

Indennizzi alle Pmi fino a 400mila

Al via un Fondo ristori da 200 milioni per le Pmi. Le imprese dovranno anche presentare, cumulativamente, tre requisiti.

Il primo requisito è la realizzazione, direttamente o indirettamente, negli ultimi due anni di operazioni commerciali, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con Ucraina, Russia e Bielorussia pari almeno al 20% del fatturato aziendale totale.

La seconda condizione è che l’impresa abbia subito, nell’ultimo trimestre che precede l’entrata in vigore del decreto, un incremento del costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati di almeno il 30% rispetto alla media dello stesso periodo del 2019 (per le imprese costituite dal primo gennaio 2020 il confronto è con il corrispondente periodo 2021).

Infine, bisogna avere registrato nell’ultimo trimestre un calo del fatturato di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Sono previste due fasce di contributo, comunque nel limite di 400mila euro.

Garanzie per tutto il 2022 con copertura fino al 90%

Intervento in tre mosse sulle garanzie per i prestiti.

Nuove garanzie Sace fino al 31 dicembre, con copertura che può arrivare al 90% e durata che può toccare 8 anni. Ma solo per imprese che hanno subito contraccolpi dal conflitto in Ucraina o dal caro energia.

Sul fondo per le Pmi mini intervento che toglie il pagamento della commissione sulla garanzia per le imprese che operano in Italia e nei 26 settori previsti dalla Ue. La copertura al 90% solo per gli interventi di diversificazione energetica nelle rinnovabili o per l’efficienza energetica.

Infine, dopo un anno di attesa, il governo vara la garanzia Sace a condizioni di mercato: copertura su prestiti fino a 20 anni, garanzia al 70% e interventi anche per supportare la crescita o la patrimonializzazione delle imprese. Sarà la più usata per le rinegoziazioni.

Una tantum da 200 euro per lavoratori e pensionati

Un bonus “una tantum” anti-inflazione da 200 euro per lavoratori e pensionati sotto i 35mila euro di reddito. Alla fine di una giornata convulsa il governo mette in campo un primo intervento per sostenere i redditi medio-bassi. Compresi quelli dei lavoratori autonomi, portando così a quota 28 milioni, come evidenziato dal premier, Mario Draghi, la platea dei soggetti destinatari del sostegno previsto dal decreto da 14 miliardi varato lunedì 2 maggio dal Consiglio dei ministri.

Quasi la metà di questa dote, ovvero 6-6,5 miliardi, viene assorbita dalle misure previste per tutelare il potere d’acquisto di salari e pensioni seppure solo in via temporanea e rinunciando, almeno per il momento, all’opzione di un taglio del cuneo fiscale-contributivo che era continuata a circolare fino a lunedì mattina (e su cui premono con forza le imprese).

Bonus sociale retroattivo ed esteso al 3° trimestre

Il bonus sociale, vale a dire lo sconto previsto per le famiglie in condizioni di svantaggio economico o fisico, viene prorogato anche per il terzo trimestre e sarà retroattivo, come sollecitato dal ministero dello Sviluppo economico. Spetterà quindi all’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) rideterminare le agevolazioni con delibera da adottare entro il prossimo 30 giugno nel limite delle risorse disponibili nel bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali per il 2022.

È poi prevista la compensazione automatica nelle bollette successive in presenza di somme eccedenti a quelle dovute sulla base dell’applicazione del bonus che, come noto, viene ora assegnato a tutti i nuclei familiari con Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) non superiore ai 12mila euro o non superiore ai 20mila per le famiglie con almeno 4 figli a carico.

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