Imposte

Commercialisti: per la cessione dei bonus, garanzie con l’utilizzo dei database

Tra le proposte la necessità di garantire la tracciabilità per cessioni multiple

di Giovanni Parente

Rafforzare ulteriormente i «presidi preventivi per il contrasto dei comportamenti illeciti» nella cessione dei bonus. È l’indicazione arrivata dall’audizione in commissione Finanze al Senato del Consiglio nazionale dei commercialisti, rappresentato da uno dei tre commissari, Paolo Giugliano, e dal coordinatore dell’area fiscalità della Fondazione, Pasquale Saggese. Tra le proposte avanzate la necessità di «garantire una maggiore interoperabilità delle banche dati pubbliche, in particolare tra quelle dell’agenzia delle Entrate e quelle che gestiscono le notifiche preliminari nei cantieri, semmai estendendone l’obbligatorietà anche alle fattispecie oggi esonerate che superino predeterminate soglie di rilevanza». Nell’ottica di tracciare le cessioni successive alla prima i commercialisti sottolineano l’opportunità di indicare il protocollo telematico rilasciato dalle «Entrate all’atto della corretta ricezione della comunicazione relativa alla prima cessione del credito d’imposta, in cui il beneficiario della detrazione ha optato per lo sconto o la cessione del credito» e ha indicato interventi realizzati e immobili interessati.

Dal canto loro, i sindacati dei commercialisti (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec, Unico) hanno evidenziato in comunicato congiunto la centralità del ruolo del professionista come argine agli illeciti.

Anche Confprofessioni ha proposto ai senatori un «codice identificativo per ogni operazione di cessione» e di consentire le cessioni plurime solo «tra soggetti qualificati come banche, intermediari finanziari, società di cartolarizzazione o imprese di assicurazione».

Da Assoprofessioni l’invito a potenziare i poteri di intervento preventivi di Entrate e GdF.

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