Cassazione, le sentenze su inadempimento dei sindaci, carenza di liquidità e sanzioni, reati tributari
Il curatore deve provare l’inadempimento dei sindaci e il danno di Nicola Cavalluzzo
È compito del curatore fallimentare che promuove l’azione di responsabilità nei confronti dei sindaci fornire la prova dell’esistenza del danno, determinarne l’ammontare e la riconducibilità del danno al comportamento illegittimo dell’organo di controllo. Ai sindaci compete la dimostrazione della non addebitabilità dell'evento dannoso attraverso la prova dell’osservanza dei doveri e dei compiti imposti dall'articolo 2403.
• Cassazione, ordinanza 30383/2022
I crediti verso la Pa insoluti non salvano dalle sanzioni di Antonio Iorio
La situazione di carenza di liquidità derivante dai ritardi, anche notevoli, dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni non integra la forza maggiore che legittima la non sanzionabilità della violazione tributaria. Anche per le sanzioni tributarie, infatti, la forza maggiore deve essere intesa nella sua accezione penalistica e va quindi riferita a un avvenimento imponderabile che annulla la signoria del soggetto sui propri comportamenti elidendo il requisito della coscienza e volontarietà della condotta.
• Cassazione, ordinanza 30760/2022
È reato non dichiarare le somme dalla società non qualificate in bilancio di Laura Ambrosi
Commette il reato di dichiarazione infedele il socio che non dichiara tra i propri redditi le somme ricevute dalla società che non siano espressamente qualificate come restituzione di finanziamenti o di distribuzione di dividendi. Determinante a tal fine è il bilancio, in assenza del quale mancano prove univoche della ragione di tali accrediti in favore del socio.
• Cassazione, sentenza 39766/2022
Reati, tributari, la tenuità del fatto non si può conseguire a posteriori di Antonio Iorio
Per beneficiare della non punibilità a causa della particolare tenuità del fatto non assumono rilevanza i fatti successivi alla commissione del reato. Ne consegue che, in presenza di una omessa presentazione della dichiarazione Iva con evasione di poche migliaia di euro superiore alla soglia di punibilità, il successivo parziale è del tutto irrilevante ai fini della concessione del beneficio.
• Cassazione, sentenza 39835/2022
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